Conto Mazzini: subito risposte esaurienti e non evasive
Molti, ed io fra questi, lontani da tentazioni giustizialiste, si attendevano che il Tribunale avrebbe fatto chiarezza ma così, fino ad oggi, non è stato ed anzi sembra che le persone coinvolte non siano state nemmeno indagate, nonostante il dettagliato rapporto della polizia giudiziaria.
L’attività dei magistrati merita rispetto, anche se in questo caso non brilla per rapidità ed efficacia, e le sentenze di condanna o di assoluzione non competono all’opinione pubblica. E’ tuttavia doveroso che, indipendentemente dagli aspetti giudiziari, gli uomini politici rispondano fino in fondo e prontamente del proprio operato di fronte ai cittadini.
Il problema vero quindi non è quello dell’ eventuale violazione del segreto istruttorio o della guerra fra bande. Mentre molti tacciono e altri alzano il polverone o si arrampicano sugli specchi, i sammarinesi, di qualunque partito politico, si attendono risposte precise e convincenti dalle persone chiamate in causa.
Hanno effettivamente prelevato, come risulta dai documenti citati, ingenti somme di denaro da libretti e conti della Banca Commerciale Sammarinese intestati a nomi di fantasia? Chi alimentava tali conti e cioè da chi proveniva il denaro? Quali i motivi di tanta generosità e quali le contropartite? Quale utilizzo è stato fatto del denaro ricevuto?
Non solo la questione morale ancora aperta, che riguarda tante altre squallide vicende di intreccio fra gli affari e la politica, ma anche la circostanza che Banca Commerciale Sammarinese si sia trovata poi in rilevanti difficoltà e che lo Stato sia intervenuto con denaro pubblico, e quindi di tutti i cittadini, rendono ancora più necessaria e urgente un’opera di chiarificazione.
I giudizi sommari non sono accettabili ma è a tutti evidente come, di fonte a quanto emerso, i sospetti siano inevitabili e quindi le risposte siano necessarie.
Comunicato stampa
Tito Masi