Convention PSD: “La bozza programmatica nella cornice dell'Accordo di Associazione”
Progettiamo la San Marino del domani. Venerdì al Teatro Titano dalle 15
Sarà l'occasione per presentare gli indirizzi programmatici, come canovaccio sul quale stendere il programma elettorale. Al centro – spiega Matteo Rossi – ci sono “i bisogni di base della società; i valori cari al PSD, dalla democrazia alla pace; la crescita e lo sviluppo economico; senza dimenticare il tema della famiglia”. “Matrice riformista e convinta visione progressista” – aggiunge Lazzaro Rossini – per un programma iscritto in una nuova cornice, quella dell'integrazione europea, dopo la chiusura dei negoziati di Associazione. Un momento storico e politico particolare:
“Per noi la convention è una tappa di avvicinamento alle elezioni del prossimo anno – spiega il Presidente, Luca Lazzari - Ci troviamo in un momento di grande attenzione politica: San Marino sta conquistando lo status di Paese associato; il Consiglio sta affrontando l'ultima legge di bilancio di questa legislatura; ci sono movimenti... il PSD vuole dare un segnale e vuole investire sui contenuti e sulla elaborazione programmatica”.
Convention articolata: la bozza programmatica, il bilancio di fine mandato dei Segretari Belluzzi e Pedini Amati; lo studio dell'Università sulla percezione dei sammarinesi verso l'Unione Europea; la tavola rotonda con il Segretario agli Esteri Luca Beccari, la Presidente onorario Lea Pedini; da Malta, il Segretario per i Fondi Europei, Chris Bonnet e Jaume Bartumeo, già premier di Andorra. Anche un momento di ascolto di storie - dicono - di imprenditoria sana e di successo, con Mario Pascucci e Luca Montersino.
Parla di “una nuova era di inclusione” il Segretario Gerardo Giovagnoli, che saluta un passaggio storico raggiunto dice “in un lavoro di Paese”, ma rivendicando per il PSD un ruolo propulsivo e di alto investimento nel percorso di associazione. E proprio l'attitudine all'UE sarà la chiave per future alleanze: “È presto - spiega Lazzari - per ragionare di formulazioni politiche. È chiaro che l’Unione Europea rappresenta un orizzonte, rappresenta una coordinata a cui bisogna fare riferimento, anche nella logica di costruzione delle alleanze o delle eventuali coalizioni”. “Non ci sono esclusioni nominative – aggiunge Giovagnoli – ma lavoriamo sulla nostra area in un obiettivo di omogeneità, non di coesistenza”.
E all'interpellanza delle opposizioni sulla presunta presenza di Stolfi e Andreoli ai colloqui di Palazzo Begni oppone la concretezza del fare: “C'è chi ha bisogno di sventolare questi vecchi fantasmi del passato perché ha poco da dire. Noi, ripeto, abbiamo deciso di investire sui contenuti”.
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