Convenzione TIM, cogenerazione, progetto Amazon, Rete: “Interventi dal sapore clientelare”

Nel mirino, tre interventi del Governo, che Rete ritiene non solo clientelari, ma anche opachi. Marianna Bucci torna sul progetto Amazon, “condivisibile e necessario – dice - ma portato avanti con vecchi metodi, senza una gara d'appalto”, lasciando aperti dubbi e interrogativi: “Quali i costi - visto che si parla di due milioni di euro per una prima fase? Quali dati andranno su quel cloud? Chi definisce quali siano i dati strategici, che verranno invece protetti? Dal Governo, nessuna risposta” dice, denunciando una democrazia latitante.

“Deriva democratica” anche per Adele Tonnini, che approfondisce la recente convenzione siglata in campo TLC: “Una convenzione firmata con Tim per concedergli la gestione di tutte le comunicazioni, compresa la rete in fibra ottica che, vogliamo ricordare, è stata creata con fondi pubblici, quindi anche pagata dai cittadini, ma data in gestione a Tim, per 10 anni. Avrà il monopolio totale per 5 anni e successivamente anche gli operatori che vorranno venire a San Marino non dovranno più chiedere all'AASS, ma dovranno chiedere direttamente a TIM. Anche in funzione dell’accordo con l'Unione Europea … ci chiediamo come possa essere coerente con quelli che sono i dettami della libera concorrenza, su questa tematica, a livello europeo”.

Poi il decreto sulla cogenerazione: per Emanuele Santi, “fatto a beneficio della Cartiera Ciacci”. Anche in questo caso, per Rete, risposte assenti, contraddittorie ed evasive dal Governo alle domande – fatte per interpellanza – se la Cartiera paghi la monofase e l'imposta sui prodotti petroliferi e se non abbia già acquistato un impianto di cogenerazione. E il Segretario rincara: “Provvedimenti dannosi, presi esautorando il Consiglio, nello strapotere del Congresso”. E guarda al voto: “Tutto continua a ruotare attorno al capitolo giustizia – rileva - con dinamiche pericolose, che vedono vecchi personaggi condizionare ancora il proprio gruppo politico, rispetto alle proprie vicende giudiziarie”.

Non fa sconti Andrea Giani: “Con tutti i partiti impegnati in riposizionamenti, nessuno più parla dei problemi della gente. Noi vogliamo tenerli al centro” e li richiama, anche attraverso gli approfondimenti del periodico del Movimento “C'era una svolta”. In particolare, sul tema del caro mutui muove un nuovo attacco all'esecutivo, richiamando il decreto spread, fatto decadere: “Uno svarione – dice - segno della superficialità del Governo”.

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