Lungo ed articolato il dibattito sugli incontri istituzionali a Roma. Serrato il confronto riguardante il protocollo d'intesa sulla cooperazione rafforzata in materia di politica estera. E' stato l'argomento più divisivo, giovedì, in Aula. Con le Opposizioni ad evocare il rischio di una perdita di sovranità, e di una possibile messa in discussione di quel concetto di “neutralità attiva” che caratterizza l'azione internazionale del Paese. Preoccupazioni totalmente ingiustificate, ad avviso del Governo.
6 i paragrafi del Protocollo d'intesa firmato dal Segretario Beccari e dal Ministro Di Maio; che ha una durata di 5 anni automaticamente prorogabili, salvo la possibilità di recedere con debito preavviso. Non si tratta di un accordo internazionale; nero su bianco, invece, l'impegno alla promozione di un ulteriore rafforzamento delle relazioni, tramite un “dialogo regolare e costruttivo” su temi di interesse comune. Previsti, allora, incontri con frequenza almeno annuale fra i titolari della politica estera dei due Paesi. Stessa cadenza per le convocazioni della Commissione Mista Italia-San Marino; che potrà inoltre riunirsi ogni qualvolta si renda opportuno, con un'agenda definita d'intesa.
Le maggiori frizioni, nella dialettica consiliare, avevano tuttavia riguardato il terzo paragrafo, dove si parla di un rafforzamento della “collaborazione sulle questioni di reciproco interesse nell'ambito delle Organizzazioni Internazionali”. Previste consultazioni, fra i rispettivi funzionari competenti per materia. E poi uno scambio regolare di informazioni, “anche attraverso le proprie rappresentanze permanenti”, sulle rispettive candidature negli organismi multilaterali, “nell'ottica di promuoverne il reciproco sostegno”. Tutto ciò, si precisa, alla luce “della storica vicinanza tra i due Paesi e della strettissima condivisione dei principi e degli obiettivi che informano la loro azione”.