Coronavirus: nuove misure restrittive in arrivo. Nella Pa solo servizi essenziali
Congresso al lavoro su due testi del nuovo Decreto. Si guarda ad una Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria. Critiche dalla CSU.
L'emergenza sanitaria sposta la riunione del Congresso al Begni. Dopo ore di incontri serrati con parti sociali e categorie economiche il Governo lavora ad un nuovo Decreto Legge. Il confronto va per le lunghe e nel pomeriggio i Segretari a Sanità, Istruzione e Lavoro – con il Congresso ancora in corso – anticipano alla cittadinanza le linee guida di due testi, l'uno – spiega Teodoro Lonfernini - sulle maggiori restrizioni della mobilità con chiusure delle attività economiche e l'altro incentrato sulla gestione della pa.
Sono previste misure ancor più restrittive sugli spostamenti non necessari ma Roberto Ciavatta invita la cittadinanza a non lasciarsi prendere da inutili e superficiali considerazioni: “ Chiudere tutto – avverte – non avrebbe nessun effetto sull'andamento del contagio”. “Il provvedimento conterrà prescrizioni precise per contenere al massimo la mobilità delle persone” – annuncia Andrea Belluzzi - “indicando che ci si può muovere da casa per ragioni di salute, di lavoro e per pochissime altre motivazioni”.
Lo Stato ferma al minimo la macchina pubblica nei suoi servizi non essenziali. Restano quindi operativi sanità, ordine pubblico, informazione e tutto ciò che è necessario al paese. Sospese, invece, tutte le attività economiche che hanno rapporto diretto con la clientela. Il provvedimento durerà fino al 6 aprile. I dipendenti pubblici riceveranno indicazioni dai loro dirigenti. Prorogata ogni scadenza amministrativa e fiscale. In arrivo provvedimenti di natura economica per proteggere lavoratori ed imprese. Si sta lavorando ad una cassa integrazione guadagni straordinaria per rispondere alla mancata operatività di aziende, attività commerciali, libere professioni, e alla limitazione di mobilità di spostamento dei lavoratori sia del privato che del pubblico.
Massima attenzione agli equilibri considerando – dice Lonfernini – che il Fondo Cassa Integrazione Guadagni è limitato. “Possiamo – continua - fare affidamento solo sul nostro bilancio già in sofferenza”. “Stiamo chiedendo sacrifici ai cittadini ma li stiamo facendo anche noi” - ribadisce Ciavatta. “Non abbiamo possibilità di stanziare a debito qualche miliardo di euro come l'Italia. Oggi ci occupiamo di come salvare la garanzia di salute della cittadinanza con le forze che abbiamo, e con un occhio di riguardo alla tenuta del sistema. Altrimenti domani non avremo più la possibilità di tenerlo in piedi, ospedale incluso”. Deluso il sindacato. “Sembrava ci fosse un'intesa di massima sulla nostra proposta di chiusura totale già dalla prossima settimana, salvo generi di prima necessità e servizi essenziali”, dice il Segretario della Csdl. “Non possiamo chiedere ai lavoratori di fare più sacrifici di quanto non stiano già facendo chiudendo una parte e non un'altra. Non abbiamo neppure notizie sull'istituzione di un fondo straordinario. Come ogni buon governo – conclude Giuliano Tamagnini– si impegna a parole e poi, nei fatti, agisce in altro modo”.