Costituente riformista: la sinistra al centro

Ci siamo: domani sera la Costituente dei Riformisti presenterà simbolo e nome della lista unica. Non un nuovo partito – si affretta a spiegare Marina Lazzarini – per quello ci vorrà tempo. La storia della sinistra insegna: questa volta si arriverà all'unificazione con maturazione e una condivisione reale con la base. Nulla è stato fatto segretamente ma tutto alla luce del sole. Una sottolineatura che oggi appare come una risposta alle ultime critiche dell'alleato democristiano.
Ancora fumata nera, invece, sul fronte delle alleanze. Ancora per poco, dato che la terza fase che si aprirà – annuncia Vanessa d'Ambrosio - sarà proprio il confronto con le altre forze e la ricerca di condivisioni sulla base di contenuti, condivisione del metodo ed esigenze del paese. E' proprio sulle emergenze che si fa stringente il confronto – dice Denise Bronzetti – non solo per trovare convergenze ma perché il paese ha bisogno di risposte. Lascia la porta aperta al Partito Socialista, “affinché possa seguire il percorso ed esserne protagonista, perché la famiglia riformista – fa presente – non è solo quella seduta a questo tavolo”. Più critico Stefano Spadoni di Labdem, che commenta “non parlo di chi ha fatto altre scelte, evidentemente le ha ritenute più redditizie nel breve termine”. Eppoi, la stoccata finale: il tempo è galantuomo. Puntualizza però poco dopo: il progetto della costituente è inclusivo, non pone veti. Se è vero che il totale è maggiore della somma delle parti, c'è la forte convinzione che simpatizzanti non iscritti si avvicineranno ad una “sinistra al centro del paese”, come recita il titolo della conferenza pubblica che gioca con parole e grafica.

MF

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