Crediti Delta: botta e risposta fra maggioranza ed opposizione in attesa dell'Assemblea dei Soci Carisp
La cessione è diventata terreno di scontro politico, con l'opposizione che parla di svendita per pochi spiccioli mentre Alessandro Rossi dai social chiama alla protesta in piazza. Dim entra nel merito e parla di “omertà funzionale a giochi di potere per continuare a svolgere l'opera speculativa su una montagna di soldi facili”. Gioca di similitudine con i Promessi Sposi. “Domani – scrive - ci sarà l’atto ultimo della farsa dei Capitali Erosi. Don Rodrigo avrà la sua Lucia al sette per cento. A Renzo non resterà che il disagio sociale e economico”. “A queste condizioni – aggiunge Iro Belluzzi – i crediti Delta non vanno ceduti. Il prezzo di mercato – fa presente – va dal 25 al 35%”. Il Ps si concentra sul metodo. Alessandro Mancini spiega che il voto contrario in Commissione non era rivolto alla cessione in sé ma all'impossibilità di approfondire. “Si è voluto fare tutto troppo in fretta”. Sulla stessa linea Teodoro Lonfernini. “Non eravamo contrari a prescindere alla valutazione che il cda ha portato in Commissione – dice - ma siamo profondamente in imbarazzo per la forzatura falsificata di un confronto con la cittadinanza quando il confronto con noi non avviene né in consiglio, né nelle commissioni”.
In cinque anni – ricordano da Adesso.sm – Carisp ha incassato dai Crediti Delta poco più di duecento milioni, la maggior parte nei primi due anni. Nel 2017 sono rientrati 37 milioni. Si tratta per lo più di crediti al consumo, il cui valore decresce ogni anno rendendo il recupero sempre più difficile. “Gestire crediti così frammentati, collocati tutti in Italia e non supportati da garanzie – scrive in una nota - è praticamente impossibile per una banca sammarinese”. Per la maggioranza non ci sono alternative ad una vendita che garantirà una ricapitalizzazione di Carisp inferiore da parte dello Stato”. Le tensioni non accennano a spegnersi.
MF