Crisi bancarie, interventi dello Stato per oltre un miliardo e mezzo
Sotto la lente anche Carisp, con aiuti pubblici per 858 milioni e un patrimonio dilapidato di 640 milioni. In Aula la lettura integrale della relazione conclusiva
Il supporto al sistema bancario, tra interventi diretti ed indiretti, è costato allo Stato la bellezza di circa 1 miliardo e 577 milioni. Cifra impressionante, soprattutto se rapportata ad una piccola realtà come San Marino. È questo il dato esplosivo che emerge dalle 375 pagine della relazione conclusiva della Commissione d'inchiesta, quasi un anno dopo il termine della prima fase sul CIS: 120 convocazioni, 600 ore di lavoro, decine di migliaia di pagine fornite da tribunale, Banca Centrale, Segreterie. L'indagine parte dal 2006 – anno della prima crisi, quella di Banca del Titano– e prosegue analizzando gli altri dissesti: Credito Sammarinese, Banca Commerciale, Euro Commercial Bank, Asset.
[Banner_Google_ADS]
Entra sotto la lente anche Carisp che, diversamente dagli altri istituti, non ha subito provvedimenti di rigore ed è ancora in attività. Di Cassa si parla però molto, per il forte ruolo in termini di aiuti pubblici, considerando – come spiega nell'introduzione il Presidente della Commissione Gerardo Giovagnoli - l'impatto che le crisi hanno avuto sulla collettività. Aspetto, questo, su cui si è concentrata l'analisi dei commissari. Ed è proprio la più antica banca sammarinese a pesare di più in termini finanziari: per ripianare le perdite o ricapitalizzarla, lo Stato è intervenuto per un ammontare di 858 milioni. A cui si aggiungono 640 milioni dilapidati, patrimonio che Carisp aveva accantonato in circa 120 anni. “Negli ultimi dodici anni ha subito perdite per un miliardo e 400 milioni ma – si legge – nessun amministratore o dirigente è mai stato chiamato a rispondere delle sue azioni, alcune oggettivamente sconsiderate”. La relazione è dettagliata e condivisa da tutti i commissari, ma mancano conclusioni politiche. “Una sintesi – dice Giovagnoli – era difficile da raggiungere”.
Troviamo, invece, conclusioni parziali nei 12 capitoli. Si è parlato per lo più dei disastri causati dalle crisi, con lo Stato intervenuto per salvare banche e risparmi dei correntisti, "c'è però anche una parte – annuncia Giovagnoli - che dà atto del cambiamento, prodotto negli ultimi anni, per riuscire a recuperare il ritardo istituzionale e normativo con interventi di bonifica del sistema". Nonostante crack così rilevanti rispetto a Pil e numeri– rimarca il Presidente - “il paese è ancora in piedi, ha saputo reagire in maniera miracolosa”. In Aula si procede con la lettura integrale che dovrebbe concludersi domani. La discussione verrà aperta – come prevede il regolamento consiliare - dopo tre giorni dalla presentazione, quindi nella seduta di lunedì 13.
Leggi il testo integrale della Commissione d'Inchiesta
[Banner_Google_ADS]