Una imboscata. Così Sinistra Unita definisce l’esito della votazione sul giusto processo che ha causato la caduta del Governo. Cade un esecutivo – spiegano – che paradossalmente gode di un ottimo rapporto interno e tra le forze della coalizione, oltre ad una forte condivisione politica sul programma e i percorsi per raggiungere gli obiettivi. Allora lecito chiedersi che cosa sia accaduto, perché la crisi. Per Sinistra Unita le ragioni vanno ricercate negli aspetti individuali, nei dissapori o gli intenti di singoli consiglieri. Ma non basta. A loro parere i poteri forti hanno fatto sentire la loro voce, condizionato la politica. E’ un gruppo parlamentare indignato quello che si presenta ai giornalisti, amareggiato per un epilogo che nonostante i prodromi li ha comunque colti di sorpresa. Quella legge – spiegano – era un salto in avanti sul fronte della civiltà giuridica, l’assicurazione di maggiori garanzie ai cittadini, il primo passo verso le altre riforme previste nel programma. Si è invece affermato il voto di chi ha voluto mantenere uno status quo. Una delusione forte quella di Sinistra Unita che però dichiara di crede ancora fortemente in questa coalizione, che – spiegano – ha grandi ambizioni. Restiamo – affermano – nel centro sinistra, convinti del progetto. Adesso si deve definire quella coalizione di centro sinistra che si presenterà alle elezioni e proprio noi – aggiungono – che venivamo considerati l’anello debole della maggioranza, una forza massimalista e senza cultura di governo, oggi ci sentiamo di avere invece un ruolo molto forte per rilanciare la coalizione di centro sinistra.
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