La nuova legge elettorale impone scelte di campo precise, la costituzione di coalizioni, di schieramenti politici, di aggregazioni intenzionate a condividere un percorso politico, un progetto e quindi la gestione del governo. Ma fino ad ora, almeno stando ai primi segnali, i tempi appaiono prematuri.
Le forze politiche rappresentante in Consiglio Grande e Generale sono oggi 11, un segno della frammentazione e della divisione che attraversa i partiti, una tendenza che per rispondere ai dettami delle nuove regole sul voto si dovrà invertire, passare dalle separazioni ai ricongiungimenti o a nuovi matrimoni politici.
In embrione due potenziali coalizioni esistono già: c’è quella favorita dalla Democrazia Cristiana, che vede coinvolti Popolari, Alleanza Nazionale e Noi Sammarinesi. Quattro forze che stanno lavorando per un’aggregazione che si colloca nell’area del centro destra, anche se questa definizione gli va stretta. I numeri non la configurano ancora come una coalizione pronta a candidarsi per la gestione del governo, ma è quello che intendono fare ricercando le convergenze necessarie.
L’altra aggregazione già delineata è quella attualmente di maggioranza: PSD, Alleanza Popolare e Sinistra Unita. Nonostante l’incidente che è costato loro il governo rilanciano la coalizione di centro sinistra ma gli eventi recentissimi hanno dimostrato che nei numeri c’è più di un problema. E qui entrano in gioco coloro che ancora non si sono schierati, quelli che ieri sera qualcuno ha definito la terra di mezzo, vale a dire Democratici di Centro, Europopolari, Nuovo Partito Socialista e Sammarinesi per la Libertà.
Insieme rappresentano un quinto dell’arco parlamentare e da qui dovrà uscire la forza o le forze che potranno appoggiare l’una o l’altra coalizione. Per qualcuno, vedi i DDC, si era già ipotizzato un percorso di allargamento della maggioranza, per altri i confronti sono aperti.
Le consultazioni non ufficiali del centro sinistra si apriranno domani. Colloqui informali in attesa che sia la reggenza ad aprire l’iter per la formazione del nuovo governo e decidere a chi affidare il mandato esplorativo, ma il dialogo è già avviato per cercare una soluzione in tempi rapidi alla crisi.
Intanto il Partito dei socialisti e dei democratici ne ha approfittato, chiudendo la serie di incontri tenuti nei giorni scorsi, per tastare il polso a Europopolari, Nuovo Partito Socialista e Sammarinesi per la Libertà. La direzione convocata per venerdì pomeriggio tirerà le somme.
Le forze politiche rappresentante in Consiglio Grande e Generale sono oggi 11, un segno della frammentazione e della divisione che attraversa i partiti, una tendenza che per rispondere ai dettami delle nuove regole sul voto si dovrà invertire, passare dalle separazioni ai ricongiungimenti o a nuovi matrimoni politici.
In embrione due potenziali coalizioni esistono già: c’è quella favorita dalla Democrazia Cristiana, che vede coinvolti Popolari, Alleanza Nazionale e Noi Sammarinesi. Quattro forze che stanno lavorando per un’aggregazione che si colloca nell’area del centro destra, anche se questa definizione gli va stretta. I numeri non la configurano ancora come una coalizione pronta a candidarsi per la gestione del governo, ma è quello che intendono fare ricercando le convergenze necessarie.
L’altra aggregazione già delineata è quella attualmente di maggioranza: PSD, Alleanza Popolare e Sinistra Unita. Nonostante l’incidente che è costato loro il governo rilanciano la coalizione di centro sinistra ma gli eventi recentissimi hanno dimostrato che nei numeri c’è più di un problema. E qui entrano in gioco coloro che ancora non si sono schierati, quelli che ieri sera qualcuno ha definito la terra di mezzo, vale a dire Democratici di Centro, Europopolari, Nuovo Partito Socialista e Sammarinesi per la Libertà.
Insieme rappresentano un quinto dell’arco parlamentare e da qui dovrà uscire la forza o le forze che potranno appoggiare l’una o l’altra coalizione. Per qualcuno, vedi i DDC, si era già ipotizzato un percorso di allargamento della maggioranza, per altri i confronti sono aperti.
Le consultazioni non ufficiali del centro sinistra si apriranno domani. Colloqui informali in attesa che sia la reggenza ad aprire l’iter per la formazione del nuovo governo e decidere a chi affidare il mandato esplorativo, ma il dialogo è già avviato per cercare una soluzione in tempi rapidi alla crisi.
Intanto il Partito dei socialisti e dei democratici ne ha approfittato, chiudendo la serie di incontri tenuti nei giorni scorsi, per tastare il polso a Europopolari, Nuovo Partito Socialista e Sammarinesi per la Libertà. La direzione convocata per venerdì pomeriggio tirerà le somme.
Riproduzione riservata ©