CONSIGLIO

Crisi in maggioranza tra dubbi, accuse ma anche ringraziamenti per il lavoro fatto

Crisi in maggioranza tra dubbi, accuse ma anche ringraziamenti per il lavoro fatto.

“Non vogliamo far cadere il Governo perché ce lo chiede il Paese”. Lo dice il capogruppo del Pdcs Francesco Mussoni, che definisce la scelta di Rete “legittima ma inopportuna”. L'approccio dei vertici del partito nei confronti dell'ex alleato è morbido. Rete viene ringraziata per “il lavoro incredibile fatto in tre anni”. Gian Carlo Venturini li chiama ancora “gli amici di Rete”, ricordando come, nella diversità delle opinioni, siano state trovate soluzioni grazie ad un dialogo leale. Anche Gian Nicola Berti di Alleanza Riformista ringrazia Ciavatta e Tonnini per il “prezioso contributo”, in un momento in cui la maggioranza aveva ricevuto in eredità – dice – un “Paese fallito”. Definisce la risposta di Rete e Dc ai problemi, nonostante le distanze ideologiche, “esempio di buona politica”. Un confronto che spera possa andare avanti, nel nome di quel “senso dello Stato” che ha guidato la maggioranza al di là di frizioni e divisioni interne. “Se in sei mesi con 32 consiglieri fate le Riforme che con una maggioranza di 44 sono mancate in questi tre anni e mezzo ve le sosteniamo”, assicura Roberto Ciavatta, che punta il dito contro la “mancanza di coordinamento del Congresso, con Segretari che – accusa – non hanno portato in Aula un solo provvedimento. C'è un problema – afferma – e non ci si può nascondere dietro la foglia di fico della collegialità”.

L'approccio “soft” del Pdcs nei confronti dell'ex alleato viene letto da Andrea Zafferani come qualcosa di “preparato”. “La crisi coniugale fra Rete e Dc – afferma - si sta concludendo con un rimaniamo amici, e magari in futuro riproviamoci”. Torna l'accusa - condivisa anche da altre forze del Consiglio – che Rete abbia staccato la spina “per ricostruirsi dall'opposizione un'identità”, situazione ritenuta da Zafferani conveniente anche per le altre forze di maggioranza, “conviene alla Dc – dice - per recuperare voti e ad Alleanza Riformista per strutturarsi". Sotto battuta anche Domani Motus Liberi “attaccata alla poltrona – dichiara – come una sanguisuga, salvo poi lamentarsi per progetti rimasti nel cassetto”. Anche Matteo Zeppa non lesina critiche a Motus Liberi, ricordando che “il progetto San Marino 2030 era stato osteggiato dall'intera maggioranza perché cozzava con il programma di governo. La figura dei brutti anatroccoli – attacca - ha stufato”. “La matita che disegnava quel Calimero era la vostra” gli risponde Mirko Dolcini. E in merito alle accuse al suo partito di aver portato scompiglio durante l'emergenza pandemica, “siamo orgogliosi – ribadisce – di aver votato contro il green pass e di aver detto no all'allontanamento degli anziani dalle famiglie lasciandoli morire soli”.

Restano i dubbi dell'opposizione sulla legittimità. Giuseppe Morganti fa riferimento alla Legge del 2019, in merito a Coalizioni e ai 35 consiglieri necessari alla maggioranza: “Oggi siete in 33, ne mancano due. Quindi non siete più rappresentativi”. Ritiene quindi necessaria una verifica di natura costituzionale, con il ricorso al Collegio dei Garanti. Ma il Pdcs non ha dubbi: “Questa maggioranza può continuare. Non c'è vincolo di mandato né di coalizione. Lo dice la legge Qualificata”. Venturini sottolinea poi che nella legge elettorale è rimasta invariata la norma antiribaltone. Per governare bastano 30 voti. Ma non è tanto la legittimità a preoccupare Libera quanto l'aspetto politico. “Con la rottura dell'asse Venturini/Ciavatta assistiamo ad un indebolimento” - dice Morganti. “Serve consenso per interventi su spesa, sviluppo, Europa. O arriva dal Paese oppure si coinvolgano tutte le forze del Consiglio in un Governo di Unità Nazionale”. Rete non teme le urne ed Elena Tonnini si rivolge alla maggioranza: “Se il vostro timore è che vogliamo guadagnare consensi, si vada alle elezioni. La scelta è vostra”. I lavori del Consiglio riprenderanno alle 21. Si riparte dalle repliche, poi l'Aula sarà chiamata ad aggiornare le composizioni di Sindaci di Governo e Commissioni.

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