Crisi politica: martedì l'atteso vertice di Maggioranza. Proseguire non sarà facile, visti i numeri
Un rebus l'interim per le due Segreterie precedentemente in quota a RETE. Non sarebbe da escludere, in seguito – qualora si superasse la fase di transizione -, una ripartizione interna delle deleghe
Voci che si rincorrono in modo frenetico; ma certezze poche o nessuna. Se non la data dell'annunciato vertice di Maggioranza; si parla univocamente di martedì. Con ogni probabilità si valuterà la situazione da un punto di vista politico, oltre agli obiettivi programmatici sui quali ricercare un'intesa per una eventuale agenda di fine Legislatura. Primo appuntamento di una serie da definire; che sarà preceduto – lunedì – da un direttivo del PDCS, dove si ragionerà presumibilmente sulla linea da tenere nel confronto con gli alleati.
Un altro direttivo – pare – è fissato per giovedì. Inutile ricordare l'importanza di questo dibattito interno. Per il resto è di rigore l'utilizzo del condizionale, specie sulla questione dell'interim per le due Segreterie di Stato precedentemente in quota RETE. Troppo poco è passato dalla mossa del Movimento, per un confronto preliminare. Solo rumors, allora; e semplici ragionamenti. Come quelli di chi vede fra i “papabili” il Segretario Ugolini; visto il ridotto numero di deleghe, rispetto ad altri colleghi.
Ma in questo gioco di “fantapolitica” non è chiaro se gli toccherebbe la responsabilità della Sanità o degli Interni; in quest'ultimo caso la presenza di un unico Dipartimento potrebbe agevolare l'operatività. C'è anche chi non esclude il nome di Andrea Belluzzi. 3 mesi la durata massima di questa eventuale fase di transizione; che potrebbe tuttavia essere molto più breve, qualora si decidesse di andare fino in fondo. E qui sta uno dei principali caveat; perché non è affatto sicuro vi siano le condizioni per evitare elezioni anticipate. Innanzitutto per una questione di numeri.
Al netto delle recentissime dichiarazioni - relative ad un “dialogo aperto” con esponenti di altre forze -, attualmente la Maggioranza può contare su 32 Consiglieri. Si scenderebbe a 31, una volta superato l'interim, qualora una delle caselle dell'Esecutivo fosse riempita da un Consigliere appartenente alla neo-costituita Alleanza Riformista, priva di rappresentanti al Governo. Ma il riferimento resta NPR, e in tal caso il posto vacante in Consiglio Grande e Generale spetterebbe al primo dei non eletti della Lista, ovvero Alessandro Rossi: e il suo impegno in Demos lo collocherebbe all'Opposizione.
In un simile contesto si arriverebbe addirittura a soli 30 Consiglieri, con l'insediamento della prossima Reggenza ad Ottobre. Gli attuali Capi di Stato, per la cronaca, partiranno domani per Malta per i Giochi dei Piccoli Stati; il rientro è previsto mercoledì mattina. Solo in seguito potrà tenersi l'attesa seduta del Congresso: forse lunedì 5 giugno, quando il quadro potrebbe essere più chiaro.
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