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Crisi sfiorata in Consiglio: l'opposizione lascia l'aula

14 dic 2006
La sala consiliare
La sala consiliare
Una giornata difficile per il governo. L’esecutivo incappa nel primo ostacolo: la votazione di una mozione d’ordine, presentata da Monica Bollini per il non passaggio all’esame dell’articolato del progetto di legge in seconda lettura sull’istituzione dell’ente di stato dei giochi. La votazione vede esattamente gli stessi voti, 28 i favorevoli, 28 i contrari con un astenuto. La Reggenza decide così di sospendere la seduta e convocare con urgenza l’Ufficio di Presidenza, per decidere il da farsi. Si decide per il rinvio, nella seduta pomeridiana, di una nuova votazione della mozione, ritenendo opportuno riferirsi all’art. 45, che prevede il rinvio a una seduta immediatamente successiva. Su questa interpretazione del regolamento consiliare si scatena la reazione della minoranza, che decide di abbandonare l’aula per protesta lasciando alla maggioranza l’intera responsabilità della votazione della legge. Unici a restare sono i tre dissidenti Dc. “Siamo per un’opposizione costruttiva” dice Giovanni Lonfernini, che annuncia voto favorevole alla mozione e contrario al progetto di legge. L’opposizione convoca una conferenza stampa nella quale critica l’interpretazione data del regolamento consiliare: “E’ stato violato” - dice Augusto Casali e soprattutto sottolinea il dato politico -: "la maggioranza è andata in minoranza su uno dei pilastri del programma di governo, la legge sui giochi. Un dato che impone una riflessione". Marco Arzilli si è detto "preoccupato per aver sentito un Segretario di stato parlare come la pubblicità della Giochi San Marino". Sotto accusa anche il compromesso politico accettato da Sinistra Unita e Alleanza Popolare: "Hanno indossato la toga degli avvocati". Non è escluso anche che 20 consiglieri chiedano il parere del Collegio dei Garanti sulla costituzionalità della legge che, presenti 33 consiglieri, è stata approvata con votazione scontata: 30 favorevoli e 3 contrari. Stessa votazione, ribaltata naturalmente per la mozione precedente. Soddisfatto Giuseppe Moranti anche fra i tre contrari non sono mancati gli apprezzamenti alla legge, giudicata un significativo passo avanti. Il Psd accoglie con grande favore questo importantissimo risultato politico, raggiunto a pochi mesi dalla formazione del governo di centro sinistra. Quella dell’opposizione viene definita una "protesta inutile e pretestuosa perché l’unica verifica di costituzionalità può essere verificata solo a legge approvata". Respinto anche l’ordine del giorno presentato da Noi sammarinesi. Intanto, si è avviata in Consiglio la discussione sulle antenne.

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