La cura dimagrante dei conti dello Stato passa anche attraverso una riduzione dei dipendenti della PA
Non sarà l’unico intervento sulla PA. In cantiere c’è anche la revisione delle indennità di funzione, con una riduzione immediata del 10 per cento e un riordino successivo. “Il risparmio che ne deriverà – spiega il Segretario alle Finanze – potrà essere utilizzato per le stabilizzazioni, pur confermando però la scelta del rinvio”. Rigore e risparmio dunque nella pubblica amministrazione ma anche la previsione di nuove entrate per contenere il deficit che, secondo le ultime stime, potrebbe fermarsi a quota 39 milioni di Euro, anziché i 78 delle proiezioni. “Gli interventi messi in atto – spiega Valentini – hanno consentito un risparmio di 50 milioni di euro”. Ai tagli di 15 milioni, imposti inizialmente alle Segreterie di Stato se ne aggiungono altri 24. Poi c’è il capitolo delle nuove entrate, che si traduce in una tassazione per quelle aree economiche che ne risultavano immuni o non adeguate; un’imposta complementare del 3 per cento sui servizi; l’addizionale straordinaria sull’IGR, che tutti saranno tenuti a pagare e che ancora deve essere determinata e dalla quale non saranno escluse le pensioni, almeno quelle superiori a 2 mila e 500 euro. Infine la tassazione dei beni di lusso e gli interventi che riguarderanno l’attività assicurativa. “Il bilancio che presenteremo in Consiglio – precisa Valentini – conterrà però anche interventi a sostegno delle imprese, della ricerca e dello sviluppo, per le energie rinnovabili e per le opere pubbliche. In questo caso si introduce un principio innovativo: quello della Finanza di Progetto, che prevede la partecipazione dei privati alle realizzazioni pubbliche significative.
Sergio Barducci