Quattro su dieci e’ questa in estrema sintesi la sentenza del Collegio dei Garanti al termine di una lunga seduta per decidere sui referendum dei Popolari. Ad essere giudicati ammissibili sono stati il referendum propositivo che chiede, in occasione di elezioni politiche, che l’elettore possa manifestare la preferenza per un massimo di due candidati appartenenti alla lista prescelta; il quesito che chiede che una parte dei membri del Congresso di Stato pur nominati dal Consiglio Grande e Generale possano essere scelti al di fuori del Consiglio stesso, in pratica dei tecnici. Ammissibili anche i due quesiti propositivi che chiedono di modificare il quorum della legge in materia di referendum, affinché la proposta referendaria sia approvata, se ottiene la maggioranza dei voti validamente espressi e comunque se ha partecipato alla votazione non meno del 40% degli iscritti alle liste elettorali. I garanti non hanno ammesso quello che chiede che i i membri del Congresso di Stato vengano sostituiti in Parlamento per tutta la durata del loro incarico dai primi non eletti della loro lista. Stesso dicasi per i Capitani Reggenti, dato il loro ruolo super partes. Non ammesso, poi, il referendum sulle liste dei candidati perche’ possano formalizzare il proprio apparentamento. E ancora, i quesiti che chiedono di abrogare l’Authority sanitaria e la delibera che istituisce le sedi di confronto. Infine, il quesito sulla presidenza delle commissioni consiliari perche’ venga affidata all’opposizione.
I più letti della settimana:
{{title}}
Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy. Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy