Dalla protesta per le antenne, nasce un Comitato per la Salute Pubblica.
Come a dire: la salute non conosce colori politici. Il comitato, però, nasce anche per tutelare la proprietà privata. “Un’antenna di telefonia mobile vicina ad una abitazione – sostiene Casali – ne diminuisce infatti il valore commerciale”.
Domani sera, ci sarà una riunione preliminare per costituire un coordinamento, poi verrà indetto anche un incontro pubblico.
La battaglia delle antenne, dunque, non si ferma. Erik Casali – diventato uomo di riferimento per questo tema – preannuncia anche l’intenzione di utilizzare, se possibile, lo strumento referendario. “Lo stato – dichiara – ha regalato le concesioni e non ci sono assolutamente garanzie che i controlli sugli apparati vengano effettuati in maniera efficace. Basti dire – aggiunge - che il personale destinato a questo compito è senza alcun dubbio insufficiente”.
Il braccio di ferro sulle antenne della San Marino telecom, dunque, sembra destinato a proseguire. Nel paese, e anche in Consiglio, visto che anche nella prossima sessione consigliare, si dibatterà su un ordine del giorno, presentato da Romeo Morri, Marco Arzilli e Augusto Casali, che chiede la soppressione del progetto di installazione degli apparati.