Potrebbe essere in una riduzione delle previste aliquote impositive per le società finanziarie la soluzione alle divergenze di maggioranza sul documento della finanza pubblica. Alla richiesta dei socialisti di rivedere quelle imposte, in particolare quelle relative ai mandati fiduciari, il Segretario di Stato Mularoni aveva replicato ricordando il gettito previsto. Ogni anno le società finanziarie sammarinesi gestiscono circa 10 mila mandati fiduciari, moltiplicati per i 200 euro indicati in prima lettura nella legge finanziaria, si arriva ad un introito di circa 2 milioni di Euro. La nuova finanziaria prevede, tra l’altro, anche una tassa di attività di 25 mila euro per ogni finanziaria, che sale a 75 mila per gli istituti di credito. Mularoni si è preso il tempo necessario per valutare la richiesta dei colleghi di maggioranza. In settimana potrebbe proporre, ma ancora non c’è nessuna conferma, una riduzione significativa dell’imposta sui mandati fiduciari, ma in questo caso si aprirebbe la questione del recupero del mancato gettito. Il segretario dei Democratici, Giuseppe Morganti, propone il taglio degli sprechi nella pubblica amministrazione e considerato che il costo maggiore è quello del personale, è lì che si pensa di agire. Moranti si è affrettato a spiegare che non pensa a nessuna riduzione degli stipendi ma ad una migliore utilizzazione dei dipendenti pubblici. Considerato che il monte stipendi si attesta sui 200 milioni di euro, un contenimento pari all1 per cento porterebbe un vantaggio per le casse dello Stato che consentirebbe di recuperare ampiamente il mancato introito discusso. Il confronto è aperto, si vedrà nei prossimi giorni come svilupperà. Di certo il Segretario Mularoni ha fatto sapere di essere disposto a discuterne ma non a stravolgere l’impostazione già concordata della finanziaria, il raggiungimento dei punti di equilibrio indicati. Più tranquillo invece il capitolo che riguarda commercio e turismo. Mularoni rivela che nella nuova impostazione della finanziaria saranno inseriti articoli programmatici attraverso i quali si darà mandato al governo di predisporre una riforma complessiva del commercio e del turismo sammarinese, per assicurare una maggiore competitività del sistema. Nulla trapela al momento ma i bene informati non escludono che si possa arrivare anche ad una riduzione delle imposte indirette, e dunque della monofase. Ma non è tutto. I democratici spingono perché in finanziaria entrino due punti specifici: il primo relativo alla formazione; un capitolo specifico per assicurare risorse da destinare alla crescita professionale dei giovani e mettere così in maggiore sintonia domanda e offerta di lavoro. Poi il tema dell’Europa, con la creazione di una commissione incaricata di studiare il percorso di integrazione europea. Il confronto è aperto, nei prossimi giorni si vedranno i risultati.
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