"Una Coalizione non può reggersi sulla sommatoria di sigle ma sulla capacità degli alleati di trovare condivisione sui progetti da difendere, mettendo da parte nostalgiche idee di contrapposizione su base ideologica superate dal tempo e dalla storia". Termina così la nota diffusa dal partito democratico cristiano che conferma per febbraio la Conferenza Programmatica decisa dal parlamentino, fissa gli obiettivi programmatici immediati e liquida come "nostalgico" chi vede nel tavolo riformista - non ultimo Simone Celli - l'embrione del partito unico dell'area riformista. La Dc conferma il proprio impegno nel portare a termine la legislatura ma questo sarà possibile, sottolinea, solo se anche gli alleati si impegneranno a cercare le stesse convergenze con un atteggiamento propositivo e non di mera critica. Due gli obiettivi immediati: completare la definizione dell'intero fabbisogno della pa, per dare una risposta definitiva al precariato in tutti i settori, dall'ospedale alla scuola. Mettere mano alla riforma del sistema pensionistico e affrontare le criticità del sistema sanitario mantenendo servizi gratuiti e di qualità. C'è anche spazio per ribadire la preoccupazione generata dal referendum contro il Polo della moda. Si vuol far saltare l'investimento da 100 milioni di euro concordato tra il Consiglio e i promotori dell'iniziativa, scrive la Dc, allontanando una opportunità concreta di ripresa per molte aziende e l'assunzione di oltre 200 persone previste per la primavera del 2017. E' proprio la responsabilità verso i cittadini e la consapevolezza di dovere continuare a dare risposte concrete, conclude il partito di maggioranza relativa, che ci pongono nella condizione di proseguire sui progetti da realizzare e le riforme da concludere.
Sonia Tura
Sonia Tura
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