La Dc riprende il confronto con tutte le forze politiche; i riformisti lavorano al Manifesto Costitutivo

Si respira un'aria di calma apparente, di attesa. Per molti il referendum farà da spartiacque: strategie sepolte potrebbero venire a galla. Ma c'è chi vuole chiarezza fin da subito. Lo chiede il Pdcs, che ha aperto il confronto con forze politiche e sociali. “Il paese- dice – non ha bisogno di strategie ma di risposte”. La prossima settimana sarà intensa, con incontri con tutti i partiti e movimenti. Per verificare se ci sono visioni comuni e pregiudiziali. Ieri, al tavolo con il Psd, come una moglie con un compagno indeciso, ha ripercorso il cammino condiviso, le conquiste e le cose da fare. Il rapporto è nato per affrontare la crisi, ma può continuare? Mancano riforme importanti, dalle pensioni al lavoro, dalle imposte indirette al fabbisogno. Senza dimenticare l'accordo di associazione e lo sviluppo economico. Tutte questioni care ad entrambi i partiti.
La porta della dc rimane aperta, nella consapevolezza che scelte così importanti si fanno solo con numeri forti. E la massima condivisione. “Con un paese diviso in due e lo scontro fra due poli come invece vorrebbe qualcuno - dice Marco Gatti - sarà impossibile fare le riforme che servono. A prescindere da chi governerà”. La Dc chiede un confronto sui contenuti, la Costituente dei Riformisti non è un problema, “ma il Psd non ha chiarito il rapporto con chi non ne fa parte”, continua Gatti. Per il Psd l'aggregazione rimane una priorità. Ogni decisione sarà dunque il frutto della mediazione fra le diverse anime che la compongono. Dalla fase programmatica il tavolo Riformista sta entrando in quella più politica e non è facile trovare una sintesi fra le diverse visioni. La stesura del manifesto costitutivo è lavoro complesso che richiede approfondimenti e un confronto continuo. Giovedì c'è stato un incontro e ne seguiranno altri, a partire da lunedì. Difficile, al momento, prevedere quando potrà vedere la luce. “Serve il tempo necessario a far sentire casa il tavolo riformista per tutti – precisa Gerardo Giovagnoli - ma senza inutili o dilatori ritardi”.

MF

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