Il Governo è in coma irreversibile e l’unico scenario possibile è quello del ricorso alle urne. Non usano mezzi termini i Democratici di Centro che mettono in evidenza quelle che ritengono le mancate risposte dell’esecutivo ai problemi del paese, l’inadeguatezza dell’azione politica e la mancanza di risultati. “Abbiamo – afferma il coordinatore, Marco Podeschi – un governo che non è più in grado di governare, tenuto insieme da una legge elettorale che blinda la maggioranza”. “I colonnelli del Patto – gli fa eco il consigliere Pier Marino Mularoni – continuano a dire che tutto va bene anche se è proprio in casa loro che crescono le voci che chiedono un cambio di passo e progetti concreti”. Ai DdC non piace la manovra economica annunciata dall’esecutivo, la ritengono incompleta, priva di dati oggettivi, carente di un progetto di sviluppo capace di aumentare le entrate e assicurare maggiore equilibrio. Poi il sistema bancario. A loro parere si è aperta una situazione delicata e difficile ma il governo sta a guardare. Sono critici anche su Banca Centrale: ancora manca un presidente e il canale del dialogo con Banca d’Italia a loro risulta chiuso. “Siamo molto preoccupati – afferma Giovanni Lonfernini – vorremmo si potesse ragionare su soluzioni credibili”. Ad Alleanza Popolare, con cui hanno un conto aperto, ricordano che dal 2006 ha responsabilità di governo e mandano a dire di non essere loro quelli frustrati ma i cittadini – affermano – che hanno creduto nel Patto. Rimarcano le critiche al viaggio in Malesia del Segretario Mularoni: “in questo momento – affermano – era l’unico posto dove non doveva andare”. Al Congresso di Stato chiedono di riferire immediatamente al Consiglio su tutte le questioni aperte in questi giorni.
Sergio Barducci
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