Sulla decisione del Consiglio dei XII intervengono più voci a commentare la scelta
Invitano le forze politiche ad abbassare i toni e a fare la propria parte, in un momento difficile per il Paese”. Anche il Partito Socialista Riformista ricorda i negoziati politici del 2008 e punta il dito su Alleanza Popolare accusandola di incoerenza. “Probabilmente – scrive in una nota – qualcuno soffre di memoria corta”. La scelta del Governo, per i socialisti riformisti, denota l’incapacità del Governo di mettere in campo un progetto economico serio e credibile. “In campagna elettorale – polemizzano – ci accusavano di voler trasformare San Marino nel Principato di Monaco mentre adesso affrontano le stesse questioni, dimostrando che il tempo a cambiare idea anche ai più intransigenti e rigorosi. E’ la dimostrazione – concludono - che si è chiusa una fase politica”
L’Unione per la Repubblica critica il mancato confronto: “Ci sarebbe piaciuto discuterne in Consiglio Grande e Generale, ma Governo e maggioranza hanno preferito il classico colpo di mano, dimostrando che sulla ricerca di una condivisione e sulla necessità di un fronte comune che affronti l'emergenza del Paese i comportamenti rimangono sempre di tutt’altro segno”. L’UPR ricorda che sulle residenze ha sempre invocato regole più rigorose e controlli adeguati, insieme ad oneri specifici per chi trasferisce in territorio la residenza e accede a servizi e benefici, ma non paga né imposte né contributi. “Di fronte a normative più stringenti – spiega l’UPR - si sarebbero potuti riconsiderare i requisiti per l’intestazione a stranieri residenti”. Critico con le dichiarazioni del coordinatore di Alleanza Popolare, l’UPR ricorda la posizione del 2008 e rilancia la proposta di un "Governo di Responsabilità' Nazionale".
Sergio Barducci