Decreto appalti: ecco cosa cambia

Il provvedimento è guidato da tre principi cardine. Il primo riguarda la trasparenza, da tempo richiesta da associazioni di categoria e sindacati. D'ora in poi la gestione degli appalti sarà visibile a tutti, grazie alla pubblicazione on line sul portale dei Servizi Pa, per la massima chiarezza non solo per chi partecipa ma anche per chi vuole visionare l'andamento della gara. Si vuole inoltre superare l'attuale frammentazione con la centralizzazione in un'unica struttura della gestione degli appalti dell'intero sistema pubblico allargato. Tutte le procedure verranno cioè razionalizzate in un unico ufficio, per garantire a tutti stesse regole, condizioni e procedure. Il decreto introduce inoltre un aspetto nuovo rispetto al passato: il criterio dell’offerta più vantaggiosa rispetto a quella del prezzo più basso. Si terrà conto cioè di altri aspetti quali: caratteristiche dell'azienda, professionalità in essa espresse, presenza di lavoratori a tempo indeterminato, e tematiche ambientali. Il principio di fondo del decreto è quello di favorire imprese serie, con un forte legame con il territorio, per ricadute positive sul tessuto economico. Potranno partecipare agli appalti solo quelle aziende che pagano le tasse e in regola con i contributi. Sono a tal proposito previste specifiche verifiche anche prima della stipula del contratto e del saldo definitivo.

Nel servizio l'Intervista al Segretario Gian Carlo Venturini

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