Decreto Icee, sindacati: "Nessun confronto prima della pubblicazione". Segretario Berti: "Disponibili ad ascoltare le proposte"
Berti spiega i motivi del mancato incontro con i sindacati: una serie di problemi tecnici e la necessità di portare il testo in ratifica prima di fine legislatura. Da AR apprezzamento per Segreteria Interni e Governo
Sul decreto che ha introdotto l'Icee niente confronto con i sindacati prima dell'emanazione. A dirlo sono Csdl, Cdls e Usl. Con l'Indicatore della condizione economica per l'equità chi vive in Repubblica avrà uno strumento per accedere a servizi di protezione sociale in base a reddito e patrimonio. Con il segretario agli Interni Berti, afferma Enzo Merlini, segretario generale Csdl, “eravamo d'accordo che ci saremmo confrontati prima dell'emanazione”. “Ma ancora una volta – rimarca – su temi così sensibili e rilevanti ci troviamo con il provvedimento già confezionato”.
I sindacati attendono di studiare il testo per pronunciarsi sulle misure. Il calcolo per l'Icee tiene conto di un lungo elenco di parametri. Tra i redditi rientrano, ad esempio, quello lordo complessivo ai fini IGR, i trattamenti previdenziali o il reddito delle attività finanziarie. Nel patrimonio mobiliare sono compresi, tra gli altri, depositi e conti correnti, titoli di Stato e partecipazioni azionarie in società anche estere. Dall'altra parte le spese deducibili, come gli assegni per il mantenimento dei figli e le spese documentate per una persona disabile. Al totale dei redditi si potranno poi sottrarre una quota legata all'affitto, le spese per le quote capitale dei mutui o le rette per il nido. Sono solo alcune delle voci.
Per Merlini è necessaria una simulazione in base ai dati che lo Stato ha già, per capire, in sostanza, quante famiglie sono sopra o sotto la soglia mediana. E auspica che si arrivi a uno scambio di informazioni sugli immobili dei sammarinesi all'estero. Anche Francesca Busignani, segretario generale Usl, si sofferma sul confronto mancato. Una questione “di metodo e di sostanza”, dice, vista l'importanza della misura. “Ci fa piacere che sia stata introdotta”, aggiunge Busignani, ma “i criteri devono essere giusti e non particolarmente stringenti”, per non far rimanere fuori le famiglie che hanno bisogno “così come avvenuto per altre norme”. “Non abbiamo potuto vedere il decreto” prima della pubblicazione, spiega Milena Frulli, segretario generale Cdls. Il sindacato invita già a garantire equità, per non danneggiare le famiglie che necessitano di aiuto, e a puntare sui controlli. “Gli aiuti – rimarca – vanno a chi ne ha diritto”.
Il Segretario agli Interni risponde alle critiche spiegando i motivi del mancato confronto: ci sono stati problemi tecnici di varia natura per arrivare alla norma definitiva, spiega Berti. "Ho dovuto accelerare per portarla in ratifica prima della fine della legislatura", aggiunge, aprendo a "qualunque forma di collaborazione" tra le parti. "Siamo disponibili ad ascoltare le proposte del sindacato e delle opposizioni, tra le fasi di promulgazione e ratifica. Vogliamo avere uno strumento operativo non solo dal punto di vista normativo, ma anche come mezzo a disposizione dell'amministrazione pubblica". Per l'Icee, prosegue, "la politica si è semplicemente resa disponibile a fare da unione tra le parti, per arrivare a questo risultato positivo".
Alleanza Riformista esprime apprezzamento per la “dedizione e l'efficienza”, scrive, della Segreteria agli Interni e riconosce “determinazione” nel Governo. L'Icee, prosegue, “consentirà una distribuzione delle risorse più equa e garantirà un accesso più giusto agli strumenti di protezione sociale”, con “criteri uniformi”. Un “traguardo fondamentale – per AR - per assicurare” che l'aiuto dello Stato raggiunga quanti hanno necessità.
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