Decreto lavoro: domani partenza in salita

Decreto lavoro: domani partenza in salita.
Il Segretario della Cdls Marco Tura accetta la sfida di Mussoni per apportare modifiche al decreto, prima della ratifica in Consiglio. Ma la Confederazione democratica pone due condizioni imprescindibili. La prima: la quota massima del 50% di lavoratori frontalieri nella stessa azienda non può essere superata e nel conteggio vanno calcolati anche distacchi, co.co.co e assunzioni nominative. La seconda è l’obbligo di assumere giovani laureati e diplomati sammarinesi per ricoprire ruoli apicali nelle aziende che oggi, spesso, vengono affidati a forensi. Tura si dichiara disposto a trattare su tutto questo fin da ora ma prima della ratifica del Decreto – che deve avvenire entro tre mesi – il segretario Cdls punta alla chiusura dei contratti, attesa da 20mila lavoratori.
La Csdl ribadisce invece la netta stroncatura del decreto Mussoni con il Segretario Generale Giuliano Tamagnini. “Cancella 20 anni di contrattazione e 50 anni di diritti sindacali . Non so dove voglia arrivare Mussoni. Reagiremo – dichiara il leader della Confederazione del Lavoro –anche con iniziative di mobilitazione”. Sostiene invece apertamente il decreto l’Anis. Sulla strada della ratifica resta però da superare lo scoglio di Ap. Il coordinatore Palmieri ribadisce che così com’è il decreto non incasserà il sostegno del suo partito e quindi non avrà i numeri, salvo voti racimolati in Consiglio, nel segreto dell’urna, tra i consiglieri d’opposizione.

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