Il documento più corposo è quello delle organizzazioni sindacali, che sul Decreto hanno confermato la loro contrarietà sul metodo e presentato le loro proposte di modifica in 25 punti. Modifiche che la CSU ritiene indispensabili per ridurre quella che ritengono una tendenza, della nuova norma, ad incrementare la precarietà. Una serie di obiezioni arrivano anche dalle forze politiche di opposizione, nei prossimi giorni saranno le categorie economiche a far sentire la loro voce. “Tutta la disponibilità al dialogo e al confronto”, assicura il Segretario di Stato al Lavoro, Francesco Mussoni, che dichiara di aver apprezzato diversi passaggi del documento dei sindacati. “Ci sono spunti costruttivi – afferma – e per certi versi anche migliorativi; cercherò di recepire quanto possibile – aggiunge – nello spirito di assoluta responsabilità”. Mussoni non ha registrato chiusure radicali dalle forze politiche e neppure da quelle sindacali e aspetta di valutare le osservazioni degli imprenditori. Certo prima di avviare l’iter parlamentare del decreto d’urgenza e procedere con la ratifica, sarà necessario favorire altri confronti e valutazioni, ma il responsabile delle politiche del lavoro dimostra ottimismo per quella condivisione più che mai necessaria in questo particolare momento economico del Paese.
Sergio Barducci
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