"Decreto scuola": dopo le polemiche, una conferenza stampa per puntualizzare i contenuti dell'intervento
“Circolavano messaggi contraddittori, informazioni non corrette; per questo ho deciso di puntualizzare quanto fatto”. Così Marco Podeschi, dopo la manifestazione degli insegnanti, le raccolte firme, e una petizione on-line per la revoca delle disposizioni adottate dal Congresso. Significativa – questa mattina – la presenza dei Direttori delle Scuole, da quella dell'Infanzia alla Secondaria Superiore; a testimonianza di una condivisione degli obiettivi del decreto. Il Segretario di Stato ha innanzitutto ribadito come sia priva di fondamento la voce secondo la quale sarebbero state chiuse le Elementari di Chiesanuova, Fiorentino e Faetano. Anche in altri casi, ha confermato il Direttore del Dipartimento Istruzione, le proposte del gruppo di lavoro sulla spending review sono state respinte. Di buon senso, invece, secondo Francesco Berardi, l'introduzione di una maggiore progressività nell'assegnazione di educatori nella scuola dell'infanzia. Così come il progetto sperimentale, riguardante i plessi della Scuola Elementare con classi aventi un numero di alunni inferiori al minimo. “Perché il lavorare insieme – ha aggiunto - può fornire maggiori stimoli”. Podeschi ha comunque ribadito che ciò non avrà attuazione immediata, si partirà infatti dall'anno scolastico 2019/2020. E poi un invito a riflettere sul netto calo demografico, registrato negli ultimi 10 anni; e la notizia di un piano di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, dei plessi, previsto dall'Azienda di Produzione per l'estate in corso. Netto, in conferenza stampa, il messaggio su uno dei temi più sentiti: “non c'è stata alcuna riduzione degli insegnanti di sostegno – è stato detto –, sull'inclusione non si torna indietro". Chiarimenti anche sul completamento dell'orario di servizio, e il progetto sperimentale per l'insegnamento di Educazione Motoria. Dopo le polemiche di questi giorni Podeschi si è infine voluto togliere qualche sassolino dalla scarpa: “qualche partito di opposizione – ha detto – dovrebbe pensare a cosa aveva fatto, per l'istruzione, quando era al Governo”.
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