"Decreto scuola": scintille in Commissione; bocciato l'odg che chiedeva il ritiro del provvedimento
Le schermaglie erano iniziate – ieri – sin dal comma comunicazioni, quando il Presidente della Commissione aveva riferito della richiesta, dell'Ordine degli avvocati, di avere audizione per esprimere un contributo tecnico sulla modifica del progetto di legge relativo al reato di possesso di beni provenienti da misfatto. Mimma Zavoli aveva suggerito – piuttosto – un incontro informale. Tagliente il commento di Teodoro Lonfernini, “se volete farvi una pizza con l'Ordine - andate pure”, “metto a verbale – aveva aggiunto l'esponente DC - la mia contrarietà di rifiutare la richiesta di dibattere in modo ufficiale”. Sulla stessa posizione gli altri commissari di minoranza; si è consumata – hanno poi scritto in una nota – l'ennesima forzatura da parte del Presidente e della Maggioranza”. Tensioni cresciute a seguito dell'atteso riferimento del Segretario di Stato all'Istruzione sul “decreto scuola”. “In queste settimane – ha detto Podeschi - sono circolate informazioni non aderenti alla realtà e ingiustamente allarmistiche”. Illustrati, nella relazione, anche altri interventi e progetti su cui sta lavorando la Segreteria: ora di religione, plurilinguismo, inclusione, internazionalizzazione e polo scolastico. Un fatto, questo, che ha irritato ulteriormente le forze di opposizione. Mariella Mularoni, del Pdcs, ha parlato di “farsa e presa in giro”; ha definito il decreto “al limite dell'incostituzionalità”, e i colleghi di maggioranza “soldatini senza coscienza”. Intervento applaudito dalle insegnanti che stavano assistendo ai lavori dalla tribuna dell'Aula; decine di loro si erano recate a Palazzo per ribadire il proprio “no” al provvedimento. Tra le repliche quella di Fabrizio Perotto – di Repubblica Futura -, secondo il quale il problema da fronteggiare è il calo demografico. Da qui l'invito ad andare avanti con il decreto, ed affrontare il rilancio della natalità. Bocciato – infine - l'ordine del giorno presentato dalle Opposizioni che chiedeva l'immediato ritiro del provvedimento. Solo 4 i voti favorevoli, essendo assenti 2 membri della minoranza. Polemiche – da parte delle forze di Opposizione - anche sull'inserimento, nell'odg della seduta, dell'esame in sede referente del progetto di legge sul trattamento dei dati personali, poiché – data la delicatezza del tema - non vi sarebbe stato “il necessario approfondimento e confronto tra le forze politiche”. “E' lo strumento – ha dichiarato dal canto suo il Segretario agli Interni, nell'illustrare il pdl – che può essere utilizzato per evitare le discriminazioni”. Per Guerrino Zanotti la nuova normativa permetterà al Titano di adeguarsi agli standard OCSE sullo scambio automatico di informazioni in materia fiscale, e a quelli del Regolamento dell'UE in materia di dati personali. Ma “la sensazione – hanno scritto le forze di opposizione della Commissione – è che ancora una volta il Governo si sia affidato a tecnici esterni senza la necessaria conoscenza della nostra realtà”. Da qui la mozione d'ordine per sospendere l'esame dell'articolato in attesa di approfondimenti tecnici con l'estensore del progetto. Richiesta bocciata. I lavori sono ripresi in mattinata con l'esame di 32 articoli su 128. Difficilmente si arriverà ad una conclusione nella giornata di lunedì.
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