Decreto sviluppo: ancora da esaurire la discussione. Si ricomincia domani alle 15

E' il decreto che applica 4 articoli della legge di sostegno allo sviluppo economico, quelli che fissano l'accesso ai benefici per l'attrazione degli investimenti esteri, gli incentivi a sostegno del comparto turistico e per lo sviluppo dell'industria audiovisiva. Decine gli emendamenti presentati, sia dalle opposizioni che dal Governo. In apertura il segretario di Stato per le Finanze, Claudio Felici, sottolinea che verrà parzialmente accolto un emendamento di Ps-Upr all’articolo 1, respinti gli altri presentati dall’opposizione. All’articolo successivo il dibattito si apre in merito ai parametri e agli automatismi per l’attrazione di progetti imprenditoriali e per la relativa concessione di residenze. Viene parzialmente accolto un emendamento presentato da Ps e Upr per diminuire gli impegni minimi occupazionali. All’articolo 3, in base a un emendamento presentato di Rete e poi respinto, la discussione si sofferma sulla possibilità di concedere la residenza al convivente fuori dal matrimonio. Questione che verrà però affrontata con una possibile modifica alla legge 118 del 2010. Il segretario di Stato per le Finanze, Claudio Felici, fa infatti mettere a verbale l’impegno di governo e maggioranza in tal senso. All’articolo 4 viene accolto un emendamento di C10 per estendere il privilegio previsto agli stipendi non pagati. Giovanni Lonfernini dell’Upr stigmatizza durante il dibattito come siano in corso “continui aggiustamenti con scarso rispetto dell’Aula”.
All’articolo 8 Civico 10 propone un emendamento aggiuntivo, articolo 8 bis, per istituire una residenza semplificata “per motivi economici” con requisiti più bassi, senza accesso gratuito al welfare, ma con obbligo di una polizza assicurativa e con cause di revoca ben disciplinate. La proposta viene respinta anche perché, spiega il segretario di Stato Felici, la questione verrà affrontata, come altre, in sede di modifica della legge 118 del 2010. All’articolo 10 viene accolto un emendamento di Rete per specificare che le defiscalizzazioni previste avranno ricadute sul territorio. All’articolo 11 Rete evidenzia più volte come il testo sia stato il frutto di “evidenti pressioni da parte delle associazioni di categoria e degli albergatori in particolare”. Si tratta, replica il titolare del Turismo, Teodoro Lonfernini, di “incentivi per la riqualificazione assolutamente necessari”. Viene accolta una integrazione proposta da Rete per allungare alla fine del 2018 l’attestato di fine lavori. Al successivo articolo 11 bis, emendamento presentato dal governo, l’opposizione critica compatta la previsione di sconti sulle bollette per le strutture ricettive che decidono di rimanere aperte in periodi di chiusura previsti per legge. Si apre un lungo dibattito con molti consiglieri della minoranza che prendono parola. Tra questi Marco Podeschi dell’Upr critica il “grande regalo” fatto “a qualche struttura dell’ospitalità. Non si parla più di riqualificazione energetica, ma si fanno sconti per chi rimane aperto”. “E’ un modo per diminuire la minimum tax”, aggiunge il collega Pier Marino Mularoni. Dello stesso avviso Elena Tonnini di Rete: “In base alle pressioni che arrivano i segretari di Stato portano in Aula delle proposte”. Molto critici anche Ps, C10 e Su. “Serve un piano organico per il turismo, questo è un regalo a qualcuno, in netta contrapposizione con le politiche energetiche”, sottolinea Simone Celli del Ps. Dai banchi della maggiorana Vladimiro Selva del Psd replica che “non si premia chi consuma di più, si dà un incentivo a chi rimane aperto e dà un servizio. Non c’è nessun contrasto con la legge di riqualificazione energetica”. Chiude il giro di interventi il segretario di Stato per il Turismo Lonfernini: “Abbiamo previsto questi inventivi anche per trasmettere una corretta sensibilità agli operatori. Dov’è lo scandalo se in un settore che riteniamo strategico concediamo un incentivo? A piccoli passi ci avviciniamo a una politica di sosta. Dove è il senso del collegamento con la riqualificazione energetica? Parliamo di contributi del 5%, qualche centinaia di euro di credito d’imposta”.Anche al successivo emendamento aggiuntivo 11 ter del governo, sempre su sgravi fiscali per strutture ricettive e commerciali, l’opposizione è particolarmente critica. Si tratta di “un intervento assistenzialista” segnala Podeschi dell’Upr. E con lui concorda Andrea Zafferani di C10: “Servono politiche più coerenti con la necessità di fare crescere il turismo di sosta”. “Non c’è strumentalità nei nostri interventi- aggiunge Roberto Ciavatta di Rete- non condividiamo in gran parte i contenuti”. Paride Andreoli del Ps e Francesca Michelotti di Su si interrogano inoltre sull’esclusione di Borgo Maggiore. Anche dai banchi della maggioranza Antonella Mularoni di Ap pone lo stesso quesito, mentre Marino Riccardi del Psd chiede di studiare per il futuro l’estensionedegli sgravi anche a bar, ristoranti e negozi.

Sonia Tura

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