Democrazia in Movimento: serata su ecomostri e prg
Il nostro programma, puntualizza Rete e Md-Smi, prevede politiche per favorire l'acquisto e la vendita di immobili sfitti, che non toccano le famiglie ma vogliono mettere in ginocchio gli speculatori. Si punta su un progetto di recupero del territorio, riqualificando le zone più degradate.
Le piazze, dicono, devono tornare ad essere spazi di aggregazione e non parcheggi. E in ogni caso, puntualizzano, ogni provvedimento che comporta un impatto ambientale, deve essere sottoposto a referendum confermativo.
Il piano regolatore generale, dopo 24 anni, presenta ancora margini di speculazione. Se gestito correttamente, puntualizza Raniero Forcellini, ci poteva servire per 40 anni ma con piani particolareggiati sempre decisi da commissioni prettamente politiche, si è pensato solo al cemento.
Gli ecomostri sono in mano alle banche, sottolinea Roberto Ciavatta, e conosciamo bene il peso della politica. Lo hanno raccontato la commissione antimafia, i lotti di Valdragone, le tangenti per la sede di Banca Centrale. L'obiettivo era creare introiti sicuri per i pochi costruttori sponsor di partito. Sull'edilizia, conclude Ciavatta, sono poche le liste che possono avere libertà di parola. Ci sono candidati non in regola con la monofase. Per cambiare bisogna avere le mani libere e noi, ribadisce, lo possiamo fare.
Sonia Tura