Non poteva che essere l’accordo di cooperazione economica fra Italia e San Marino a monopolizzare la prima parte dei lavori del Consiglio Grande e Generale. Sentito il riferimento del Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Fabio Berardi, il dibattito si è aperto, registrando due diversi schieramenti, da un lato il Governo che esprime soddisfazione per l’intesa che il Ministro Fini avrebbe dovuto firmare domani, data slittata, come noto, a causa degli impegni del Consiglio dei Ministri italiano, dall’altra invece le forze di opposizione, che almeno nei primi interventi definiscono l’accordo sbilanciato verso la parte italiana e di minor portata rispetto a quanto ci si aspettava. In discussione, principalmente l’articolo 12 dell’intesa, criticato dall’ex segretario agli esteri Gatti: “vedo una penna eccessivamente italiana – ha detto – nella scrittura di questo documento”. Poco prima il responsabile della politica estera, Berardi, aveva sottolineato come l’accordo segni un balzo in avanti fondamentale nel rapporto tra i due stati, segni un passaggio importante e introduca uno spirito nuovo, 'fatto – ha detto – di una complicità reciproca, di una collaborazione marcata nei settori ritenuti strategici per l’economia dei due paesi'. 12 gli articoli, che fisseranno la cooperazione in materia bancaria e finanziaria; nel settore dei trasporti su strada, sul fronte aeroportuale e marittimo, nella ricerca e della formazione universitaria, in campo turistico eccetera. 'L’art. 12 – ha spiegato Berardi - si propone tre obiettivi: la normalizzazione dei rapporti conflittuali, l’attenuazione degli effetti dell’accordo contro le doppie imposizioni fiscali, una riduzione del carico fiscale per rilanciare l’economia nei settori compresi nell’accordo'. 'Un testo che va solo nella direzione dell’ interesse dello stato Italiano – per Monica Bollini. E’ un abdicare la propria sovranità a discapito dell’economia del nostro paese”. Un passo indietro nel rapporto bilaterale tra Italia e San Marino, per Antonio Volpinari del Gruppo Federativo Socialista. 'Un accordo minimo, non all’altezza di quanto ci si aspettava' per Ivan Foschi del gruppo Sinistra Unita. 'L’accordo – ha sottolineato il segretario di Stato alle Finanze, Mularoni, non mette in discussione il segreto bancario, né la riservatezza di San Marino. L’articolo 12 poi consente uno sdoganamento dell’economia sammarinese rispetto al contesto internazionale, che ci permette – ha aggiunto - di presentarci nei consessi internazionali a testa alta'.
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