“E’ stupefacente che il segretario agli Esteri si sia recato formalmente, addirittura accompagnato dal nostro ambasciatore a Roma, a casa del senatore Guzzanti, col cappello in mano”. Durissimo il commento del capogruppo democristiano, Gabriele Gatti, alla notizia delle ultime dichiarazioni rese al Congresso di Stato. Gatti suggerisce di lasciar lavorare in pace la commissione consiliare d’inchiesta, e aggiunge che “al di là della smentita del titolo del lancio di agenzia, non mi pare ci siano significative novità scaturite dall’incontro romano, se non una normale cortesia dovuta ad un ministro sammarinese. Direi di lasciar perdere queste penose schermaglie – conclude – e di attendere gli esiti del lavoro della commissione, per capire se ci sono o meno politici sammarinesi che hanno tratto denari illeciti da questa vicenda”.
Anche Maria Luisa Berti, di Noi Sammarinesi, ritiene che “sia stato poco opportuno l’intervento del segretario Stolfi, che in ogni caso è menzionato nella vicenda oggetto dell’indagine. Sarebbe stato più opportuno che il senatore Guzzanti fosse ascoltato dalla commissione, che in ogni caso ora dovrà accertare la veridicità di tutte le dichiarazioni emerse”. Per il presidente del PSD, Giuseppe Morganti, invece, le dichiarazioni del senatore, messe nero su bianco, sono una novità positiva. “Le sue preoccupazioni – aggiunge – sono anche e soprattutto le nostre, anche noi ci preoccupiamo del fatto che il nostro sistema non riceva infiltrazioni malavitose. Apprezziamo che abbia smentito di aver mai pronunciato parole offensive contro la politica sammarinese”. Alberto Selva, di Alleanza Popolare, sostiene che “ora si scopre l’intento di chi ha attribuito dichiarazioni oggi smentite, rivelandole proprio quando si votava la fiducia al nuovo governo. Magari voleva mettere in crisi la neonata maggioranza – aggiunge – o far sospendere la votazione”. Angela Venturini, segretario dei Popolari, fa notare che “non è la prima volta che il senatore ritratta tutto. Penso sia altra carne al fuoco da aggiungere ai lavori della commissione, ora più che mai chiamata a fare chiarezza”. “Si è trattato di un elemento molto importante – è il commento di Roberto Tamagnini, Sinistra Unita – avendo il senatore smentito, sarà interessante sapere chi è stato ad aver messo in giro queste chiacchiere. Abbiamo la netta impressione che sia stato qualcun altro: noi non vogliamo coprire nessuno – conclude – vogliamo solo che venga accertata la verità”.
“L’attenzione resta comunque alta sui temi sollevati dallo stesso senatore – fa notare Monica Bollini, Sammarinesi per la Libertà – che tra l’altro egli stesso ha confermato. E’ su questi temi, sui rischi per le possibili infiltrazioni malavitose, che dobbiamo porre un’attenzione assoluta, e noi saremo in prima linea, come sempre quando si tratta di questione morale” - assicura. Anche Maurizio Rattini, Nuovi Socialisti, ritiene che quanto smentito dal senatore cambi poco o nulla "perché - spiega - la commissione d’inchiesta non lavora sulle dichiarazioni di Guzzanti, ma per sapere se qualcuno ha venduto il nome di San Marino per realizzare un casinò senza le necessarie autorizzazioni”. E Glauco Sansovini, Alleanza Nazionale, sottolinea che il senatore di Forza Italia non ha fatto marcia indietro sui dubbi “e non credo – conclude – che abbia voluto sollevare questo trambusto senza che dietro le sue affermazioni non vi siano delle verità”.
Anche Maria Luisa Berti, di Noi Sammarinesi, ritiene che “sia stato poco opportuno l’intervento del segretario Stolfi, che in ogni caso è menzionato nella vicenda oggetto dell’indagine. Sarebbe stato più opportuno che il senatore Guzzanti fosse ascoltato dalla commissione, che in ogni caso ora dovrà accertare la veridicità di tutte le dichiarazioni emerse”. Per il presidente del PSD, Giuseppe Morganti, invece, le dichiarazioni del senatore, messe nero su bianco, sono una novità positiva. “Le sue preoccupazioni – aggiunge – sono anche e soprattutto le nostre, anche noi ci preoccupiamo del fatto che il nostro sistema non riceva infiltrazioni malavitose. Apprezziamo che abbia smentito di aver mai pronunciato parole offensive contro la politica sammarinese”. Alberto Selva, di Alleanza Popolare, sostiene che “ora si scopre l’intento di chi ha attribuito dichiarazioni oggi smentite, rivelandole proprio quando si votava la fiducia al nuovo governo. Magari voleva mettere in crisi la neonata maggioranza – aggiunge – o far sospendere la votazione”. Angela Venturini, segretario dei Popolari, fa notare che “non è la prima volta che il senatore ritratta tutto. Penso sia altra carne al fuoco da aggiungere ai lavori della commissione, ora più che mai chiamata a fare chiarezza”. “Si è trattato di un elemento molto importante – è il commento di Roberto Tamagnini, Sinistra Unita – avendo il senatore smentito, sarà interessante sapere chi è stato ad aver messo in giro queste chiacchiere. Abbiamo la netta impressione che sia stato qualcun altro: noi non vogliamo coprire nessuno – conclude – vogliamo solo che venga accertata la verità”.
“L’attenzione resta comunque alta sui temi sollevati dallo stesso senatore – fa notare Monica Bollini, Sammarinesi per la Libertà – che tra l’altro egli stesso ha confermato. E’ su questi temi, sui rischi per le possibili infiltrazioni malavitose, che dobbiamo porre un’attenzione assoluta, e noi saremo in prima linea, come sempre quando si tratta di questione morale” - assicura. Anche Maurizio Rattini, Nuovi Socialisti, ritiene che quanto smentito dal senatore cambi poco o nulla "perché - spiega - la commissione d’inchiesta non lavora sulle dichiarazioni di Guzzanti, ma per sapere se qualcuno ha venduto il nome di San Marino per realizzare un casinò senza le necessarie autorizzazioni”. E Glauco Sansovini, Alleanza Nazionale, sottolinea che il senatore di Forza Italia non ha fatto marcia indietro sui dubbi “e non credo – conclude – che abbia voluto sollevare questo trambusto senza che dietro le sue affermazioni non vi siano delle verità”.
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