Le dimissioni di Mussoni erano attese dai Comitati promotori

Partire dal risultato referendario, per riavvicinarsi al paese, è l'invito che arriva dalla sede di Civico10, da comitati promotori e opposizione che rigettano l'analisi degli sconfitti: "Non si è trattato di un voto di protesta". Sulla libera professione sanitaria chiedono massima condivisione, ora che bisognerà tornare alla legge del '91, comunque con i suoi limiti. Il comitato chiede di introdurre le vedette civiche, cioè riconoscere le segnalazioni anonime. Altro discorso per Fondiss: Sinistra Unita, Civico 10 e Movimento Rete chiedono al governo di assumersi la responsabilità di non aver atteso l'esito del voto per stipulare un contratto di gestione di servizi amministrativi con una società privata. "ora è divenuto illegale e costa 450 mila euro" "e - aggiungono - sapevano che avremmo chiesto il parere del paese". Una responsabilità che rimpallano al comitato amministratore Fondiss per essere venuto meno al ruolo di garante delle pensioni.
Forti del voto di domenica, che per gli stessi sostenitori del "Si" diventa un patrimonio da non disperdere, soprattutto in ottica futura, tornano a chiedere trasparenza degli atti amministrativi, accusando Bene Comune di arroganza. "Dai vertici del partito di maggioranza relativa ci saremmo aspettati più umiltà nel riconoscere una espressione del paese che di fatto gli ha tolto il mandato a governare". Un voto sul quale ha pesato non solo l' uguaglianza, visto che la libera professione andava a favorire una sola categoria di cittadini, ma anche la paura per la sicurezza del futuro, cioè i timori legati all'eliminazione delle garanzie dalla previdenza.

gb

Nel servizio le impressioni di Roberto Ciavatta - Movimento Rete;
Matteo Ciacci - Civico 10; Francesca Michelotti - Sinistra Unita

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