Le dimissioni di Mussoni erano attese dai Comitati promotori
Forti del voto di domenica, che per gli stessi sostenitori del "Si" diventa un patrimonio da non disperdere, soprattutto in ottica futura, tornano a chiedere trasparenza degli atti amministrativi, accusando Bene Comune di arroganza. "Dai vertici del partito di maggioranza relativa ci saremmo aspettati più umiltà nel riconoscere una espressione del paese che di fatto gli ha tolto il mandato a governare". Un voto sul quale ha pesato non solo l' uguaglianza, visto che la libera professione andava a favorire una sola categoria di cittadini, ma anche la paura per la sicurezza del futuro, cioè i timori legati all'eliminazione delle garanzie dalla previdenza.
gb
Nel servizio le impressioni di Roberto Ciavatta - Movimento Rete;
Matteo Ciacci - Civico 10; Francesca Michelotti - Sinistra Unita