Dipendenti pubblici: cambiano le norme di disciplina
Pdl approvato con 29 voti di maggioranza e quattro astensioni. Per Libera e Rf la composizione della commissione che decide su ammonizioni, censura, sospensione e licenziamento non garantisce terzietà
Il dipendente pubblico potrà essere licenziato anche in caso di insufficiente rendimento per due anni. E' una delle novità introdotte dal Progetto di Legge che unifica il procedimento disciplinare per il personale della Pa e quello assunto con contratto privatistico, attualmente soggetto a regole diverse. L'ammonizione e la censura saranno decise direttamente dai dirigenti degli uffici – sentito il parere del Direttore Risorse Umane e Organizzazione - mentre per la sospensione e il licenziamento deciderà la Commissione Disciplina. Tre membri dell'organismo verranno indicati dai sindacati e tre dal Congresso di Stato compreso il Direttore della Direzione Generale della Funzione Pubblica che avrà il ruolo di presidente. Ed è proprio sulla composizione della commissione disciplina che le opposizioni hanno espresso dissenso ritenendo non ci siano sufficienti garanzie di terzietà, mentre sul resto del pdl manifestata sostanziale condivisione. Le nuove norme di disciplina sono state approvate con 29 voti favorevoli e 4 astensioni, preannunciate da Libera ed Rf.
La seduta si è chiusa con la prima lettura del pdl che detta le regole per l'emissione di titoli del debito pubblico. Proposte modifiche sia da consiglieri di opposizione che di maggioranza. No di Rete, all'opzione dei “derivati”. Si riprende mercoledì pomeriggio con l'assestamento di Bilancio.
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