L’Associazione Dirigere, che rappresenta i dirigenti pubblici, resta perplessa per la riforma del settore, perché non alleggerisce l’impianto organizzativo, e nel complesso introduce nuovi livelli gerarchici. Di fronte a un costo annuo per il personale di oltre 114 milioni di euro, il risparmio sarebbe di 30 mila, entità molto modesta rispetto a quello che potrebbe essere conseguito se il provvedimento, invece che a una parte, fosse applicato a tutta la dirigenza. Discriminata per l’associazione dalla cosiddetta “Retribuzione di posizione”. Il millantato risparmio si vedrà solo tra 10-15 anni. L’associazione punta il dito anche sulla necessità di decreti attuativi per buona parte della riforma non ancora emanata, con conseguente problemi di gestione per le unità organizzative e i loro dirigenti.
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