“Sarebbe stupendo lavorare alla riforma del diritto di famiglia”. Lo dice il Segretario di Stato per gli affari interni che aggiunge: ”abbiamo molti impegni ma gli elementi emersi dal convegno sono notevoli e sarei molto d’accordo a contribuire per le mie competenze”.
Valeria Ciavatta sottolinea di avere apprezzato molto il convegno di sabato dando merito agli organizzatori di avere espresso, oltre che una dottrina assolutamente da utilizzare, anche un grosso impegno civico”. Alla stesura della legge dell’86 aveva contributo, appena laureata in legge, personalmente.
La riforma del diritto di famiglia, ricorda, aveva un impronta fortemente ideologica. C’era soprattutto la necessità di recuperare posizioni, sul piano del diritto, per le donne sammarinesi.
Ricordiamo che la riforma, già 20 anni fa, parificava i figli nati fuori dal matrimonio e introduceva la separazione senza più la necessità di motivarne le ragioni.
“Per certi aspetti -commenta la responsabile della politica interna- era molto moderna; per altri era datata. Il provvedimento ha dato buona prova di funzionamento, ma sono d’accordo, sulla necessità di modificare tante cose. La questione minori verrà regolamentata dalla Segreteria di Stato per la Giustizia, ma è giusto che si metta mano anche al rapporto tra i coniugi, regolamentando ad esempio le convenzioni matrimoniali. Non si tratta, come potrebbe apparire, degli accordi pre-matrimoniali sempre più in voga ma di decidere, in regime di comunione o di separazione dei beni, quali aspetti trattare in modo particolare”.
Valeria Ciavatta sottolinea di avere apprezzato molto il convegno di sabato dando merito agli organizzatori di avere espresso, oltre che una dottrina assolutamente da utilizzare, anche un grosso impegno civico”. Alla stesura della legge dell’86 aveva contributo, appena laureata in legge, personalmente.
La riforma del diritto di famiglia, ricorda, aveva un impronta fortemente ideologica. C’era soprattutto la necessità di recuperare posizioni, sul piano del diritto, per le donne sammarinesi.
Ricordiamo che la riforma, già 20 anni fa, parificava i figli nati fuori dal matrimonio e introduceva la separazione senza più la necessità di motivarne le ragioni.
“Per certi aspetti -commenta la responsabile della politica interna- era molto moderna; per altri era datata. Il provvedimento ha dato buona prova di funzionamento, ma sono d’accordo, sulla necessità di modificare tante cose. La questione minori verrà regolamentata dalla Segreteria di Stato per la Giustizia, ma è giusto che si metta mano anche al rapporto tra i coniugi, regolamentando ad esempio le convenzioni matrimoniali. Non si tratta, come potrebbe apparire, degli accordi pre-matrimoniali sempre più in voga ma di decidere, in regime di comunione o di separazione dei beni, quali aspetti trattare in modo particolare”.
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