Il discorso integrale del Segretario Stolfi alle Nazioni Unite
Le assicuro, Signor Presidente, che la Repubblica di San Marino è pronta ad offrire tutto il suo sostegno per il successo di questa sessione.
Vorrei esprimere la nostra riconoscenza per lo straordinario lavoro svolto durante la 62° Sessione dell’Assemblea Generale dal Presidente uscente, S.E. Srgjan Kerim, e per il grande impegno e la determinazione con cui ha condotto i lavori di questa Assemblea Generale, dando slancio al programma di riforme delle Nazioni Unite.
Desidero anche rivolgere un particolare ringraziamento al Segretario Generale, S.E. Ban Ki-moon, per la grande energia e dedizione che sta dimostrando alla guida di questa Organizzazione. Vorrei menzionare il Suo ammirevole impegno nel campo delle riforme delle Nazioni Unite e per la Sua presenza costante e determinante in tutte le situazioni di emergenza e di rilievo politico internazionale.
Inoltre, vorrei esprimere al Segretario Generale l’apprezzamento di San Marino per la sensibilità dimostrata nei confronti di tutti i Paesi Membri dell’ONU, senza distinzioni, inclusi i piccoli Stati, e per l’attenzione rivolta a temi particolarmente urgenti e delicati, quali i cambiamenti climatici e la crisi alimentare mondiale.
Signor Presidente,
il processo di riforma delle Nazioni Unite riveste un’importanza fondamentale per l’equilibrio mondiale e deve rimanere al centro di tutti i nostri sforzi. Non possiamo permetterci che l’impossibilità di trovare un accordo sulle riforme ci porti alla decentralizzazione ed all’indebolimento del ruolo sostanziale delle Nazioni Unite.
Un ruolo incisivo delle Nazioni Unite è quanto più necessario nel contesto internazionale presente, solcato da guerre e conflitti nazionali. Nel XXI secolo appena iniziato stiamo assistendo, infatti, ad una serie di nuovi conflitti, sempre più dettati da interessi economici, scontri tra civiltà, etnie e religioni, spesso combattuti all’interno di uno stesso Paese.
Più di 60 anni fa, con la Carta delle Nazioni Unite, gli Stati firmatari hanno sottoscritto impegni comuni per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, si sono vincolati a lavorare insieme per prevenire e rimuovere le minacce alla sicurezza internazionale, per reprimere gli atti di aggressione e per risolvere con mezzi pacifici le controversie tra Stati ed all’interno degli Stati che possono portare alla guerra.
Nel 60° Anniversario della creazione dei corpi di pace delle Nazioni Unite, è importante ricordare le donne e gli uomini che hanno creduto in questi ideali e si sono messi al servizio della popolazione mondiale, lavorando intensamente per farsi portatori di pace e di stabilità nel mondo, prestando servizio in pericolose zone di guerra con impegno, dedizione e professionalità, mantenendo sempre le caratteristiche di imparzialità e neutralità.
Nonostante il loro lavoro, siamo, però, ancora molto lontani dal raggiungimento di tali obiettivi e il ruolo delle Nazioni Unite ha mancato di essere incisivo in numerose crisi internazionali. La riforma delle Nazioni Unite diviene, in questo contesto, ancora più indispensabile per dare all’Organizzazione la forza necessaria per agire nel pieno rispetto di quegli ideali ed obiettivi che all’origine si era prefissati.
La Repubblica di San Marino da sempre sostiene il processo di riforma delle Nazioni Unite e, in particolare, ritiene fondamentale il processo di rivitalizzazione dell’Assemblea Generale. Si tratta di una riforma necessaria per riaffermare il ruolo dell’Assemblea Generale quale organismo più rappresentativo delle Nazioni Unite.
Signor Presidente,
per la Repubblica di San Marino assume un’importanza ancora più rilevante una maggiore incisività dell’Assemblea Generale, che, come organo profondamente democratico delle Nazioni Unite, rappresenta attualmente la sede più significativa in cui un piccolo Stato può esprimersi e portare il proprio contributo sul piano internazionale. Dovrebbe essere rafforzata l’efficienza dell’Assemblea Generale, rendendola più complementare nelle sue relazioni con gli altri principali organismi delle Nazioni Unite, evitando la duplicazione di attività, ed instaurando meccanismi tali da mettere in atto effettivamente le disposizioni contenute nelle risoluzioni che vengono adottate in seno ad essa.
Il processo di democratizzazione degli organi delle Nazioni Unite assume un’importanza fondamentale per un piccolo Stato come la Repubblica di San Marino, in quanto una maggiore rappresentatività e democraticità degli organi principali dell’Organizzazione può garantire agli Stati con un limitato territorio e popolazione la possibilità di rendersi comunque protagonisti e di incidere maggiormente nel processo decisionale in seno agli organismi multilaterali.
Sono convinto che gli Stati di limitate dimensioni, come la Repubblica di San Marino, possono apportare nell’Organizzazione un contributo fondamentale proprio in virtù del fatto che non detengono interessi macro-economici, militari e di equilibrio geopolitico.
Parallelamente, è importante che i Piccoli Stati stabiliscano forme efficaci di collaborazione e di consultazione, per coordinare la propria azione e far sentire adeguatamente la propria voce all’interno delle Organizzazioni internazionali.
Nell’ambito dei contatti, che frequentemente si rinnovano, con gli altri piccoli Stati europei, anche in occasione della partecipazione ai lavori di questa Assemblea Generale, San Marino ha promosso un incontro con altri piccoli Stati europei, con cui sta già conducendo una proficua collaborazione su specifici progetti umanitari, per considerare ulteriori forme di collaborazione in campo multilaterale.
Signor Presidente,
la Repubblica di San Marino, dopo aver partecipato negli ultimi anni al finanziamento, a fianco di un gruppo di piccoli Paesi, di un progetto dell’UNICEF destinato ai bambini del Gabon colpiti dal virus dell’HIV, quest’anno, in cooperazione con il settore privato, ha partecipato a progetti UNICEF volti, in particolare, alla tutela dei diritti dei bambini disabili.
Il forte coinvolgimento sul tema della tutela dei diritti dell’infanzia che da tempo caratterizza il rapporto di San Marino con l’UNICEF, si è espresso anche con la partecipazione degli Ecc.mi Capitani Reggenti alla Riunione Plenaria Commemorativa dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dedicata ai seguiti da dare alle deliberazioni della Sessione Speciale sui Bambini, tenutasi nel dicembre dello scorso anno, evento che ha dato un rilevante impulso all’attività degli Stati ed alla necessità della loro cooperazione.
Signor Presidente,
la crescita demografica, i cambiamenti climatici e la diffusione di nuove malattie, nonché l’instabilità economica e finanziaria e i conflitti armati, stanno mettendo seriamente a rischio il raggiungimento degli obiettivi del Millennio per lo sviluppo. In particolare, il tema dei cambiamenti climatici ha avuto un rilievo fondamentale nell’agenda dell’ONU negli ultimi due anni, per la loro incidenza sulle abitudini e necessità future di ogni Paese, senza distinzione. Le regioni più vulnerabili, a causa della loro posizione geografica, e i Paesi in via di sviluppo, in particolare le piccole isole, si trovano però a fronteggiare una situazione di ancor più grave emergenza.
Anche la crisi alimentare globale e l’aumento dei prezzi rappresentano una tendenza sempre più preoccupante. Le Nazioni Unite e le agenzie specializzate competenti ricoprono un ruolo centrale nel far fronte a questa emergenza, in particolare, la Repubblica di San Marino desidera esprimere tutto il suo sostegno alla Task-force sulla crisi della sicurezza alimentare mondiale, stabilita dal Segretario Generale lo scorso aprile, che ha proprio l’obiettivo di coordinare tutte le attività in corso per la risoluzione della crisi.
Signor Presidente,
in occasione dell’apertura della 52° sessione della Commissione sullo Stato della Donna, il Segretario Generale ha annunciato il lancio della campagna delle Nazioni Unite contro la violenza nei confronti della donna. San Marino intende impegnarsi a sostegno di tale compagna di protezione dei diritti delle donne, in coerenza con l’impegno sostenuto durante la Presidenza del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa.
Vorrei aggiungere che la campagna contro la violenza nei confronti delle donne si è svolta anche in ambito nazionale, dove si è cercato di far acquisire alla popolazione una maggiore consapevolezza nei confronti di una problematica ancora troppo spesso negata o sottovalutata. È a seguito di tale riflessione che il Parlamento sammarinese ha recentemente adottato la legge “Prevenzione e repressione della violenza contro le donne e di genere”, che rappresenta per il nostro Paese uno strumento giuridico incisivo ed innovativo, che prevede, fra l’altro, l’introduzione di misure di prevenzione contro la violenza sulle donne e di genere e di tutela della vittima nel processo penale.
La Repubblica di San Marino è molto attenta anche alle problematiche delle persone disabili ed alla tutela dei loro diritti: San Marino infatti ha già ratificato la Convenzione sulla protezione e promozione dei diritti e della dignità delle persone disabili e il suo Protocollo Facoltativo. La Repubblica di San Marino si rallegra di celebrare il 60° Anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Signor Presidente,
la Repubblica di San Marino ha sempre operato per la promozione dei principi della serena convivenza e del rispetto fra le persone ed i popoli, nella consapevolezza che la comprensione dell’altro e il suo rispetto costituiscano i requisiti fondamentali per la giustizia e la pace. La promozione del dialogo interculturale rappresenta uno strumento concreto per il raggiungimento di tali valori e per l’affermazione di uno dei principi base delle Nazioni Unite: la pace fondata sulla giustizia e la cooperazione internazionale.
La Repubblica di San Marino si è impegnata e continua ad operare per la promozione del dialogo interculturale e, in particolare, della sua dimensione religiosa. A livello regionale, nel quadro della sua attività al Consiglio d’Europa, San Marino ha ricoperto, quest’anno, il ruolo di coordinamento del primo incontro, su base sperimentale, del Consiglio d’Europa sulla dimensione religiosa del dialogo interculturale, al quale hanno partecipato rappresentanti di Paesi membri del Consiglio d’Europa, leaders religiosi, esperti e rappresentanti della società civile. Lo sviluppo di un dialogo tra e con le religioni, a tutti i livelli della società, costituisce un contributo fondamentale per prevenire le tensioni che possono mettere in pericolo la pacifica convivenza fra i popoli, come ha sottolineato con efficacia l’apposito incontro ad alto livello promosso dalle Nazioni Unite.
Signor Presidente,
in conclusione, mi permetta di augurarLe il più ampio successo nell’importante compito che Ella ha intrapreso, assicurandoLe il nostro completo appoggio durante la 63° sessione dell’Assemblea Generale.
Grazie, Signor Presidente.