Dissidenti PDCS incontrano la cittadinanza

Un’altra serata per i dissidenti Dc, per spiegare le ragioni che li hanno portati ad autospendersi dal partito. “Non ne siamo usciti - tengono a ribadire – anche se qualcuno in maniera frettolosa, forse per fare i propri interessi, ci ha dato fuori”. Di fronte alla cittadinanza, hanno ripercorso i capitoli della loro storia, aggiornando anche sulle prospettive e proposte politiche, e su quanto emerso nell’ultimo incontro con i vertici del partito, "dal quale non sono emerse novità tali – dicono – da aprire un confronto serio sul dissenso e sulle problematiche interne che hanno portato a questa situazione".
Giovanni Lonfernini, Cesare Gasperoni, Pier Marino Mularoni e Rosa Zafferani, insieme agli altri dissidenti, hanno rimarcato la delusione per la mancata volontà da parte della classe dirigente, di riflessione e comprensione delle reciproche ragioni e motivazioni. "Una classe dirigente ripiegata su se stessa autoreferente non in grado di aprire un dialogo nel paese e neppure con i propri iscritti. La decisione di autosospenderci – hanno aggiunto - auspichiamo possa essere di stimolo per coloro che negli organismi DC sono in grado di ragionare con proprie idee e di esprimere le proprie esigenze, sentite anche dagli iscritti”.
Un atteggiamento che si augurano possa emergere non verso il partito, bensì, verso la classe dirigente.

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