Operazione Titoli, opposizione spiega l'ordinanza Morsiani: "La maggioranza ha perso un'occasione"

“La maggioranza ha perso un'occasione. Il confronto pubblico non era solo opportuno ma necessario”. Sulla controproposta di un dibattito televisivo, “se ci arriverà l'invito non ci sottrarremo ma il confronto con la gente è un'altra cosa”.

In una sala Montelupo piena, l'opposizione torna sul cosiddetto 'Caso Titoli'. "L'arrivo della cricca Confuorti – afferma Matteo Zeppa - ha decretato la morte del sistema economico sammarinese". Ordinanza Morsiani alla mano, vengono ripercorse le manovre del gruppo legato al finanziere, il controllo di Carisp mentre in Bcsm avveniva l'epurazione della Vigilanza e il blocco della Centrale Rischi.

Tornano i fondi del secondo pilastro, “impiegati – attaccano dall'opposizione - per coprire i suoi debiti con il Cis”. "Confuorti – sostengono in coro- ha ricevuto i dati Aqr, scritto ed emendato i decreti di luglio, dettato i tempi per far uscire i comunicati di Banca Centrale ed era referente di Savorelli per la riforma dell'istituto.

Alla luce dei legami impropri tra il cda di Cassa e BCSM, si chiede di annullarne gli atti. “Che Confuorti si riprenda i suoi debiti e noi i nostri soldi”– dice Emanuele Santi – “e si rimetta in discussione il bilancio di Cassa. Gli npl Delta– continua – valgono più di quanto offerto”. “Se ne sospenda la vendita” - aggiunge Alessandro Cardelli, che attacca un Governo che “non poteva non sapere”. Alessandro Mancini sostiene la magistratura “che va garantita tutta, non solo una parte”. Le spetta – dice - un compito importante: accertare responsabilità ed escludere qualsiasi tipo di legame sospetto. La Banca Centrale che abbiamo oggi – chiede - è pulita dopo l'uscita di scena di certi personaggi oppure ci sono ancora zone d'ombra?”

Infine Iro Belluzzi, guardando alla fine della scorsa legislatura, parla di continuità. Le ragioni della crisi di governo – spiega - vanno ricercate in una gestione di Bcsm che non era in linea con il mandato politico. Affermazione che torna in un comunicato del suo partito. Come PSD – si legge - ci siamo divisi due volte perché non abbiamo voluto piegarci in direzioni poco chiare. Abbiamo tenuto la schiena dritta e le mani pulite mentre qualcuno ha preferito altre scelte. Noi non ringraziamo affatto Grais, condanniamo politicamente Savorelli e aspettiamo con fiducia le conclusioni della magistratura. La vicenda titoli, aggiunge il Psd, nasce nella scorsa legislatura e sicuramente ha trovato addentellati politici nel precedente governo, di cui quello attuale è in molte persone una continuazione”.

MF

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