Le domande di Rete e Mdsi sulle banche: "a chi giova tutto quello che accade?"
Una serata per parlare di banche. Rete e Mdsi non si accontentano della promessa del Governo di risolvere i problemi entro giugno. Anzi, si dicono preoccupati alla luce dell'ipotesi di indebitamento estero. In gioco – avvertono – c'è il futuro di San Marino, la sua indipendenza. Si parte dall'analisi dei dati. Si sa che lo Stato si è impegnato per circa 90 milioni con crediti d'imposta agli istituti bancari. “Non sappiamo ad oggi di quanto siano aumentati – chiarisce Roberto Ciavatta”. Si teme che la cifra superi i 150 milioni. Torna con forza la richiesta della Centrale Rischi. “Dovrebbe fare emergere l'esposizione dei grandi debitori”- spiega Emanuele Santi. “Il suo accompagnamento all'AQR – aggiunge Andrea Giani – è stato caldeggiato dallo stesso Fmi. Siamo in ritardo persino rispetto all'Italia dove è stata istituita nel '62”. In realtà lo strumento già c'è e da un anno – fanno presente – i dati arrivano a BCSM che però non li gira al sistema. Perché? La politica – insistono - ha il dovere di farsi delle domande, anche sui motivi del licenziamento di tutta la vigilanza. “Banca Centrale è però intoccabile, chi “osa” criticare viene tacciato di complottismo o etichettato come rappresentante della vecchia politica”. Rete e Mdsi parlano di propaganda governativa, chiedono di uscire dalla logica dell'appartenenza e chiedono: a chi giova tutto quello che accade? Alessandro Rossi ricorda la Piazza Finanziaria, un progetto portato avanti tenendo all'oscuro i sammarinesi. “Alla luce di quella sconfitta e relativi danni – dice - le future scelte non potranno essere fatte da Banca Centrale e Governo senza il confronto”. Qui entrano in gioco i cittadini stessi, chiamati ad un ruolo attivo. “Nessuno – dice Ciavatta - vi vende la verità. Dovete ricercarla voi, farvi delle domande”.
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