Domenica la delibera su Cassa. Lunedì l'assemblea dei soci. Critiche da Ps e Dc
Oggi il partito socialista ribadisce "la totale assenza di un progetto di sviluppo del sistema bancario e finanziario sammarinese, soprattutto nei confronti di Cassa di Risparmio". Chiede processi di selezione per bando pubblico, per individuare i nuovi membri del Consiglio d'Amministrazione di Cassa e richiama, ancora una volta, la necessità di conoscere l'eventuale piano di gestione degli NPL. Soprattutto rileva posizioni in netto contrasto fra Banca d'Italia e Banca Centrale riguardo alla Centrale Rischi. Per questo, assicura, il partito socialista si farà promotore per una iniziativa parlamentare congiunta, per un incontro formale con le omologhe istituzioni italiane per chiedere chiarimenti.
Dopo l’istanza informativa inviata dal Collegio Sindacale di Cassa di Risparmio, dopo l’esposto presentato alla Magistratura da parte di Rete-MDSI, rincara la Dc, non è accettabile che il Governo possa procedere alla destituzione dei membri del CdA di Cassa, ignorando con ostinazione la richiesta di fermare questa corsa sconsiderata verso soluzioni in palese contraddizione con le regole di condotta a cui la stessa Banca Centrale aveva richiamato i vigilati all’avvio dell’AQR, valutazione che sta interessando in questo momento tutto il sistema bancario, Cassa compresa. Non valgono a legittimare l’operazione, prosegue il pdcs, i riferimenti all’Odg del Consiglio "perché completamente diverse erano le condizioni di quel momento; non vale il riferimento alla relazione dei tre esperti, elaborata in 20 giorni in carenza di documentazione, diffusa senza nessun confronto e, soprattutto, senza nessun controllo sui gravi errori in essa contenuti. Non vale nemmeno - insiste la nota - il riferimento alle raccomandazioni del Fondo Monetario che non si aspetta la sostituzione del CdA di Cassa ma, al contrario, il suo rafforzamento con l’introduzione di figure esperte in ristrutturazione bancaria. Allora, conclude la Dc, la vera discussione è sul “perché” e sul “come” di questo cambiamento e - come è stato ricordato con forza in Commissione – soprattutto, su chi da un certo modo di operare ne trarrà giovamento. Procedere a testa bassa può produrre al Paese danni irreversibili.
Sonia Tura