Nonostante la millenaria storia dell’istituzione sammarinese bisogna attendere il 1981 per vedere una donna ricoprire la più alta carica dello stato con Maria Lea Pedini. Da allora, da quel 1° aprile, che sembra segnare una svolta nel percorso di emancipazione femminile, sono passati 31 anni e mezzo, 66 capi di stato. Solo altre 12 volte una donna è salita sul trono. Dalla Pedini passeranno 3 anni per vedere alla suprema magistratura un altra donna: Gloriana Ranocchini, sarà capo di stato nel aprile 1984 e nell’ottobre 1989 due anni dopo, 1991 il primo capitano reggente del Partito democratico Cristiano, Edda Ceccoli. Dopo di lei bisognerà aspettare altri due anni prima di assistere all’investitura di Patrizia Busignani avvenuta il primo aprile 1993. Ancora attesa, altri sei anni, dodici coppie reggenziali, fino all’aprile 1999: Rosa Zafferani diventa Capo di stato e lo sarà nuovamente nel 2008, a distanza di nove anni. Nel nuovo millennio, Maria Domenica Michelotti, ricevere il collare dell’Ordine di San Marino. Altri tre anni d’attesa. È Valeria Ciavatta, ed è sempre ottobre, del 2003. Dopo di lei, di nuovo il vuoto, prima di vedere Fausta Morganti, ricevere l’investitura nell’aprile 2005. Da lì è storia recente. Nel 2008 per la prima volta una donna lascia il testimone ad un’altra donna: Rosa Zafferani ad Assunta Meloni. Un anno e mezzo fa, la salita al trono reggenziale di Maria Luisa Berti. Questo semestre, la prima volta di Denise Bronzetti. In attesa di vedere, sfatando un altro tabù, una suprema magistratura tutta rosa.
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