"Il doping del dottor Psyco a San Marino? RETE interpella"
Il 23 settembre 2014, apprendiamo dalla stampa che una sentenza del Tribunale Nazionale Antidoping, oltre ad una sanzione aggiuntiva di 2000 euro, toglie a Bianchi la possibilità di esercitare la propria professione di medico in ambito sportivo per tutta la vita, in base alle Norme Sportive Antidoping del Codice WADA (World Antidoping Agency).
Ma cosa c’entra San Marino in tutto questo?
Già nel 2011 emerse da un articolo pubblicato dal Resto del Carlino, che riportiamo di seguito, come vi fosse la volontà da parte dell’associazione di sfruttare San Marino per evitare le indagini. Si legge infatti: (…)Nei progetti di Bianchi e dei rappresentanti della Sandoz c’era anche il progetto di trasferire tutta l’attività a San Marino ritenendo così di essere al riparo da inchieste convogliando in un centro medico appositamente realizzato tutti gli atleti e i culturisti seguiti dal medico. (clicca qui per leggere l’articolo integrale e il testo dell’intercettazione)
Non sappiamo se il centro medico sia stato realizzato, ma sembra comunque che il legame tra il dott. Bianchi e la Repubblica di San Marino esista da tanti anni. Leggendo i riferimenti dello stesso Bianchi nel suo profilo LinkedIn, egli pubblicizza la propria presenza e operatività a San Marino, spiegando che dal 2001 è presente presso un Laboratorio di Fisiologia dell’Esercizio e della Nutrizione a Falciano.
E anche nel suo sito www.vittoriobianchi.com, compaiono a piè di pagina i suoi riferimenti e i suoi contatti presso il Poliambulatorio Stella Maris di Falciano. Nell’elenco dei servizi offerti dal medico all’interno della struttura, troviamo i settori della nutrizione, del metabolismo ed anche quei settori specifici la cui attività di Bianchi è stata inibita a vita in Italia: vengono infatti pubblicizzati i servizi legati allo sport, alle prestazioni agonistiche, agli integratori, agli ormoni.
Per questi motivi abbiamo depositato un’interpellanza (clicca qui per leggerla): per capire com’è è possibile che l’attività del dott. Bianchi sia continuata a San Marino anche durante l’arresto in Italia e che questa circostanza non abbia impedito il proseguimento della collaborazione nel nostro paese. Anzi, che la stessa continui nonostante la radiazione di pochi giorni fa. Ciò che è proibito in Italia per Bianchi, pare concesso al “ dott. Psyco” (così lo soprannominava un’informatrice della Sandoz) all’interno dei confini sammarinesi.
Ricordiamo infine che l’art. 57 della legge n.32 del 1997, istituisce il Comitato Permanente Antidoping, con funzioni di proposta, coordinamento, vigilanza, prevenzione e repressione del fenomeno doping.
Per questo attraverso l’interpellanza ci auguriamo di ottenere maggiori chiarimenti rispetto al passato e al presente, alla luce della presa di posizione del Tribunale italiano, per quanto riguarda il versante sammarinese dell’attività di Vittorio Emanuele Bianchi.
Per tutelare l’approccio allo sport, la salute dei cittadini e la prevenzione e affinché non si sfrutti il nome di San Marino per sfuggire alle sentenze italiane.
Comunicato stampa Movimento R.E.T.E.