Dopo le residenze sono i conti pubblici a monopolizzare il Consiglio
43 interventi che occuperanno tutta la giornata, ma il Segretario Valentini smentisce con i numeri l’ipotesi di governo sprecone. La spesa corrente nel 2009 è diminuita di 80 milioni di euro rispetto al 2008. Le entrate sono diminuite di 120 milioni, per un deficit di quasi 42 milioni di euro. Il deficit sarebbe stato anche più contenuto se lo stato non avesse rimborsato più monofase di quanta pagata visto che lo scorso anno le aziende hanno comprato meno di quanto esportato, dando fondo al magazzino. San Marino non soffre del crollo dei consumi interni: la liquidità si attesta sui 245 milioni. Numeri che vanno a smentire, in parte, gli inutili allarmismi. Però la preoccupazione c’è: lo confermano gli interventi della maggioranza. Menicucci parla di relazione positiva, ma le previsioni per il secondo semestre 2010 non possono essere molto attendibili visto l’ingresso nella black list. Galassi, forte del suo passato alla Segreteria alle finanze, elenca una serie di interventi strutturali e di immediata applicazione. Privatizzare l’azienda dei servizi, scorporare la filatelica e numismatica tra poste e banca centrale. Consiglia di svincolarsi dall’Italia sull’energia, sui liquori e sui tabacchi. Suggerisce una tax free per 5 prodotti all’anno a rotazione. L’opposizione dà atto del lavoro compiuto da Valentini, ma la relazione non è coraggiosa. Non spiega con chiarezza ai cittadini che la situazione peggiorerà ed è carente nei confronti tra previsioni di spesa ed entrate del bilancio. Felici si chiede cosa succederà alle imposte dirette collegabili alla capacità di produrre reddito. Se la crisi del comparto manifatturiero è quella che immaginiamo abbiamo ragione di credere che l’introito sarà diverso da quello che aspettiamo. I consiglieri Celli e Macina chiedono lumi sulla liquidità. Il primo sulle garanzie e finanziamenti alle banche, il secondo sui 100 milioni di debito con l’ISS.
Giovanna Bartolucci
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