Dopo gli scontri che hanno devastato Roma Maroni annuncia nuove misure di legge
Dopo gli scontri alla manifestazione degli indignados, con il centro di Roma messo a ferro e fuoco dai black block la politica reagisce. Il ministro dell’Interno Maroni, che domani riferirà al Parlamento sui fatti di sabato, annuncia “nuove misure legislative, che consentano di prevenire più efficacemente le violenze”. Un annuncio che arriva dopo la condanna unanime dei violenti da parte di tutte le Istituzioni e le forze politiche. La Lega invoca “tolleranza zero”; il Pdl attacca la sinistra, contestandole di essere troppo morbida con l’ala violenta della piazza, mentre Antonio Di Pietro reclama una “legislazione penale adeguata alle emergenze”. Una sorta di “Legge Reale” che, secondo il leader di Idv, preveda arresti e fermi obbligatori, dia pene esemplari ed aggravi le condanne per i violenti. Sul fronte del governo, Berlusconi lavora al decreto sviluppo. Il premier, alle prese con la pubblicazione di nuove intercettazioni attaccate come “eversive” dal centrosinistra, chiede un’accelerazione sulla legge alla sua maggioranza; ma la Lega resta fredda. Il premier conta di varare il decreto sviluppo entro venerdì, quando dovrebbe anche esprimere il suo candidato a governatore di Bankitalia. Tuttavia deve fare i conti con Tremonti che non intende allargare i cordoni della borsa, e dall’altra parte con la necessità di garantirsi i voti a Montecitorio. Mentre il Cardinal Bagnasco rilancia sull’impegno dei cattolici in politica, il Pd si prepara al voto anticipato, con Bersani che chiede prima la definizione delle alleanze e solo dopo le primarie. E Pisanu lancia un “aut aut”: o si allarga la maggioranza o si torni alle urne, sostiene l’ex ministro dell’Interno.
Da Roma Francesco Bongarrà
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