Tornano alla ribalta due vicende giudiziarie che hanno tenuto desta l’attenzione pubblica negli anni ’90. I processi a Silvano de Biagi per la vicenda cash and carry, con il giro di fatturazioni false ai danni della allora Comunità Economica Europea e quello a Pier Tarcisio Forcellini nella vicenda riguardante una triangolazione di carni. Due procedimenti arrivati a sentenza di secondo grado e per i quali i rispettivi avvocati difensori, Aldo Rocco Nocito e Maria Selva, davanti al collegio dei garanti, hanno chiesto la revoca della sentenza. Per la cronaca De Biagi venne condannato a 3 anni e 10 mesi di carcere, con dichiarazione di fallimento, 4 anni di carcere e altrettanti di interdizione dai pubblici uffici per Forcellini. Entrambi hanno fatto ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo, che in entrambi i casi ha condannato San Marino per aver violato l’ articolo sei della convenzione di Strasburgo, in merito al diritto a un equo e giusto processo. Di fronte ai garanti e’ stata portata la richiesta di revoca delle due sentenze, in base alla modifica dell’articolo 200 del codice di procedura penale , del giugno 2003, che prevede tra i casi di revisione, anche quello in cui la Corte Europea si esprime con una condanna in questo senso. Da parte sua l’avvocatura dello stato e il procuratore del fisco hanno motivato l’inammissibilita’ della richiesta motivando come il processo si fosse svolto nel pieno rispetto della legge vigente e come la pronunzia della corte europea non si possa equiparare a decisioni di annullamento previste dal diritto interno. Il collegio non ha un termine per arrivare alla decisione, che sara’ comunque veloce, hanno assicurato i garanti.
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