E' sempre scontro sulla giustizia
Per Noi per la Repubblica la norma rappresenta una “importante prima tappa verso il ripristino del corretto equilibrio” nella Giustizia”, dopo gli “errori” che hanno portato a “spaccare il tribunale”. L'approvazione della legge qualificata sulla composizione dell'organo di governo della magistratura continua a generare tensioni tra maggioranza e opposizione. Tra le forze di Governo, Npr, in una nota, fornisce una ricostruzione della situazione del settore giudiziario, parlando di un tribunale “lasciato alle vendette e alle lotte intestine” e di interventi “contro la legge” del Governo in passato. L'intervento attuale, scrive, “intende ristabilire un equilibrio fra componente togata e non togata nella composizione del Consiglio giudiziario plenario”. Spiega che con esso è stato tolto il diritto di voto al dirigente del tribunale per darlo a un giudice. La forza politica parla di un percorso a “salvaguardia dell'indipendenza” del tribunale. Ma dall'opposizione Libera critica le ultime mosse compiute e sostiene che sia in atto, invece, una “pesante ingerenza della politica sull'autonomia della magistratura”. “Dopo la dolorosa questione della nomina d'imperio di tutti i componenti del Collegio dei Garanti”, prosegue Libera, il Governo “infligge un duro colpo” all'organo di governo della giustizia. La norma, prevede la forza di minoranza, porterà a una maggiore presenza di commissari della legge indebolendo, invece, quella dei magistrati di grado superiore. Libera parla di un escamotage “per regolare le presenze sul piano della scelta politica e non della competenza e del ruolo” e si dice preoccupata per un intervento che porta ad “addomesticare la gestione della giustizia”.