Elezioni. L’Upr rilancia la fase costituente, Silvia Cecchetti annuncia che non si candiderà mentre ci sarà Tito Masi
“A fronte di una coalizione che si sente già investita del governo del Paese e che vede le elezioni come una pratica da sbrigare in fretta, ci sono nuove forze politiche e aggregazioni alle quali l’Upr guarda con rispetto e con cui intende mantenere un canale di dialogo”. L’Unione per la Repubblica rilancia così una fase costituente in vista dell’appuntamento con le urne e si rivolge a Sinistra Unita, forza che legittimamente - scrive l’Upr - ha intrapreso un percorso di collaborazione elettorale con la lista Civico 10. A prescindere dalle posizioni politiche, per l’Upr è importante avviare un confronto non solo legato alla contingenza elettorale ma per dare vita a un quadro di collaborazioni in termini di prospettiva. Sinistra Unita conferma l’ottimo rapporto tra le due forze ma, anticipa Alessandro Rossi, ormai è tardi per pensare ad una coalizione comune. Intanto, dopo aver lasciato il partito socialista, Silvia Cecchetti decide di non candidarsi. Ragioni di coerenza politica e onestà intellettuale, scrive, mi hanno portato a questa scelta. L’impegno per l’affermazione di un rinnovato pensiero socialista di stampo europeo proseguirà comunque, assicura, così come il contributo per realizzare le riforme necessarie ad uscire dalla crisi. In Alleanza Popolare scende in campo invece, dopo aver concluso il suo mandato alla Presidenza della Fondazione Cassa di Risparmio, Tito Masi. Una scelta non facile e un po’ sofferta, scrive. La Repubblica sta attraverso una situazione tra le più difficili della sua storia e non ci si può tirare indietro. Un altro incentivo all’impegno, aggiunge, è arrivato dalle conclusioni della Commissione d’inchiesta. Hanno fatto emergere una realtà allucinante di collusione fra la politica e il mondo deviato degli affari e della criminalità, afferma Masi, ma hanno anche fatto sorgere la consapevolezza che il cambiamento è possibile. Il partito socialista attacca la “deriva populista e giustizialista a cui qualcuno di sta prestando nella disperata ricerca di consensi” e definisce “inaccettabile la pretesa dei primi della classe di impartire lezioni”. Non è assolutamente condivisibile, aggiunge, l’idea di dividere la politica in buoni e cattivi. Dalla relazione emerge un problema di sistema e come tale deve esser affrontato. Adesso tocca alla Magistratura, dice il partito socialista. Al Tribunale e alle forze di polizia vanno attribuite le risorse umani e gli strumenti necessari e la ricerca della verità non può fermarsi all’operazione “Staffa” ma deve riguardare tutti i filoni di indagine aperti.
Sonia Tura
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