Tutta la minoranza indica nello sviluppo il grande assente di questo Bilancio e definisce i tagli lineari “il colpo di coda della riforma fiscale”. Le opposizioni citano la relazione della commissione di controllo della finanza pubblica che sottolinea come il trend del disavanzo rischia di minare la sopravvivenza. Inaccettabili i tagli lineari, sottolinea Ivan Foschi di Sinistra Unita, come inaccettabili sono i prepensionamenti, via d'uscita privilegiata rispetto ai sacrifici chiesti a tutti gli altri. Il capogruppo socialista Paride Andreoli elenca le mancanze: di coraggio, dice, di scelte puntuali, rapide e prioritarie. Indignato dai 300mila euro della libera Rothschild Marco Podeschi dell'Upr. E' inutile poi, rimarca, lavorare sulla revisione della spesa se si fanno questi regali. Se tagli ci devono essere siano progressivi, afferma Matteo Zeppa di Rete chiedendo alla maggioranza un confronto serio sugli emendamenti. Sulle indennità scattano le difese corporative, rimarca Andrea Zafferani di Civico 10, che al Segretario alle finanze non riconosce risultati perchè non si raggiunge il pareggio di bilancio. La maggioranza replica con i numeri. Nel 2008 i costi erano per 380 milioni, oggi sono 319. I trasferimenti sono scesi da 184 milioni a 130. E sullo sviluppo le idee ci sono puntualizza il segretario della dc. Se qualcuno anche nella maggioranza non l'ha capito, afferma Gatti, mi dispiace. Il capogruppo del Psd Stefano Macina anticipa un intervento strutturale per la pubblica amministrazione. Servono accorpamenti e vanno riviste le fasce retributive. Aspetti non più rinviabili, assicura la maggioranza, che entro la primavera devono trovare attuazione. Da gennaio, conferma il coordinatore di Ap Nicola Renzi, dovremo rilanciare l'azione di governo su due punti: metodo di lavoro e sviluppo. Alcune strade sono tracciate e su quelle dovremo insistere con maggiore forza.
Sonia Tura
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