Escalation di violenza internazionale: la Segreteria Esteri richiama un'azione sempre più ferma

Davanti ad una serie senza fine di attentati terroristici, non si può più restare con le mani in mano. E' necessaria – secondo la Segreteria agli esteri - un'azione sempre più ferma, determinata ed unanime, da parte della Comunità internazionale. In una nota si ricorda innanzitutto l'uccisione – ad Aden, nello Yemen –, da parte di un commando armato, di quattro suore Missionarie della Carità: due ruandesi, una kenyota ed una indiana. Si tratta – si legge nel comunicato – dell'ennesimo episodio di violenza che ha colpito un'area martoriata da oltre un anno e mezzo di guerra civile. E poi i devastanti attentati terroristici di ieri. “Gli attacchi ai resort ivoriani che hanno provocato 16 vittime – secondo la Segreteria agli Esteri – sono stragi contro innocenti che devono risvegliare la necessità improrogabile di un'azione globale ed incisiva”, che da una parte assicuri alla giustizia gli esecutori e dall'altra rimuova le cause che possono favorire questi atti. Sgomento, infine, per l'attentato ad Ankara, costato la vita a 37 persone: il terzo episodio di questo tipo che, dall'inizio dell'anno, ha colpito la Turchia. Da qui la necessità, recita la nota, di “adottare le migliori decisioni per riportare ordine e pace nell'intera area. Come si legge da un messaggio inoltrato dal rappresentante consolare sammarinese in Turchia, per chi si dovesse trovare nel paese, per qualsiasi ragione, si suggerisce di assumere tutte le precauzioni del caso, trattandosi di una situazione di allerta con possibili ritorsioni”

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