Un esposto alla Suprema Magistratura per contestare l’impostazione dell’ordine del giorno votato dall’Assemblea Consigliare al termine del dibattito sulla giustizia. Il consigliere di Alleanza Popolare, Valeria Ciavatta lo aveva già anticipato durante la discussione in aula e mercoledì lo ha consegnato alla Reggenza. Quel passaggio – scrive – nel quale il Consiglio Grande e Generale raccomanda al Consiglio Giudiziario di accertare, in seduta ordinaria, se siano stati posti in essere atti o interferenze tesi ad ostacolare il regolare corso della giustizia, induce in confusione, è inadeguato e pericoloso sul piano istituzionale. Per Valeria Ciavatta tale giudizio è una valutazione prettamente politica e non può essere richiesta ai magistrati. La frase – aggiunge – oltre ad essere contro lo spirito e la lettera della normativa vigente, coinvolge la Reggenza, come presidente del Consiglio Giudiziario, ed ogni magistrato, in questioni rispetto alle quali non hanno né ruolo né funzione. Ai Capi di Stato l’esponente di AP chiede di porsi in modo autorevole affinché il rapporto fra i diversi organi dell’ordinamento si muova correttamente.
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